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Giampaolo Amato, medico arrestato a Bologna

Il processo a Giampaolo Amato, l’ex medico accusato di aver ucciso moglie e suocera per stare con l’amante

Inizierà oggi, mercoledì 6 marzo, il processo a carico di Giampaolo Amato, l’ex medico della Virtus Bologna di 64 anni arrestato per l’omicidio della moglie Isabella Linsalata. L’uomo è ora accusato anche della morte della suocera Giulia Tateo, uccisa con lo stesso cocktail di farmaci somministrato all’Insalata. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe ucciso la partner per ereditare la casa e rifarsi una vita con l’amante più giovane.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Giampaolo Amato
Giampaolo Amato
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È accusato dell'omicidio della moglie e della suocera Giampaolo Amato, ex medico sportivo della Virtus di 64 anni arrestato a Bologna per le morti delle due donne avvenute nell'ottobre del 2021. All'uomo sono sempre stati negati i domiciliari e dall'8 aprile del 2022 si trova in carcere. Il processo inizierà oggi, mercoledì 6 marzo, e non sarà aperto alle telecamere dei giornalisti. L'accusa nei suoi confronti è quella di omicidio, peculato e detenzione illecita di farmaci psicotropi.

Secondo l'accusa, l'uomo avrebbe ucciso prima la suocera, Giulia Tateo, somministrandole gli stessi farmaci psicotropi sciolti nelle bevande della consorte, e poi avrebbe assassinato Isabella Linsalata, dottoressa di 62 anni, trovata morta nel letto della sua stanza.

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Chi è Giampaolo Amato, il medico della Virtus arrestato a Bologna

Il 64enne è un ex medico molto noto a Bologna con un passato alla Virtus Basket. L'uomo è stato dipendente Ausl fino al momento dell'arresto, quando le forze dell'ordine lo hanno fermato con l'accusa di omicidio dopo un anno e mezzo di indagini a suo carico. Secondo quanto emerso poi dalle verifiche delle forze dell'ordine, l'uomo avrebbe somministrato alla moglie Isabella Linsalata un cocktail di farmaci probabilmente "sperimentato" già sulla suocera Giulia Tateo, uccisa con le stesse modalità.

L'ex medico è specializzato in oftalmologia e medicina dello sport. Era stato medico sociale della Virtus Pallacanestro dal 2013 al 2020 e dopo l'arresto è stato sottoposto alla custodia nel carcere della Dozza. L'accusa nei suoi confronti per entrambe le morti avvenute a pochi giorni di distanza nel 2021 è di omicidio volontario aggravato, peculato e detenzione di medicinali con effetti psicotropi. Secondo l'accusa, inoltre, Amato si sarebbe impossessato dei farmaci usati per uccidere la moglie e la suocera sottraendoli all'ospedale nel quale lavorava.

Isabella Linsalata
Isabella Linsalata

Le accuse e il processo contro Giampaolo Amato a Bologna

Il suo nome è diventato centrale nelle pagine della cronaca bolognese quando, nell'aprile del 2022, Amato è stato arrestato con l'accusa di aver ucciso la moglie 62enne per rifarsi una vita con l'amante e mantenere comunque la casa di famiglia. Secondo quanto reso noto, infatti, Linsalata e Amato avevano attraversato una profonda crisi matrimoniale dopo che che la donna era venuta a conoscenza di una relazione extraconiugale del marito. L'ex dottore sportivo, infatti, si era trasferito a vivere nel suo studio dopo che il matrimonio si era incrinato, ma era tornato a vivere nell'abitazione di Linsalata dopo un apparente riavvicinamento della coppia.

Invece, Amato aveva già programmato il resto della sua vita. Il piano era quello di uccidere la madre dei suoi figli e poi di continuare la propria vita nella villa che fino a quel momento aveva diviso con la moglie. Per ucciderla, secondo gli inquirenti, Amato aveva messo a punto un piano studiato nei minimi particolari. Le droghe e il cocktail di farmaci sarebbe stato "studiato" prima sulla madre della donna, all'apparenza morta per cause naturali, e poi su Linsalata.

La morte della dottoressa era apparsa in un primo momento come un evento dovuto a un malore ma poi, grazie alla sorella della vittima che aveva chiesto agli inquirenti di continuare a indagare, era emerso l'avvelenamento da farmaci. Dopo l'arresto, Amato ha chiesto più volte tramite la sua difesa la concessione dei domiciliari, ma i giudici hanno sempre rigettato le richieste, adducendo come motivazione la fredda premeditazione del delitto e la possibilità di reiterazione del reato, questa volta nei confronti dell'amante più giovane.

Giampaolo Amato
Giampaolo Amato

L'omicidio della moglie Isabella Linsalata per avvelenamento

Secondo gli inquirenti, Amato era diventato "ossessionato dall'amante più giovane", tanto da essere pronto a uccidere ancora qualora avesse lasciato il carcere. La donna, stando a quanto emerso, temeva per la propria incolumità dopo la fine della loro relazione e voleva denunciare l'ex medico ben prima del suo arresto.

In alcune intercettazioni telefoniche successive alla morte della ginecologa, infatti, il medico accusava e insultava l'amante che non voleva riallacciare i rapporti. Nelle intercettazioni, la donna minacciava di denunciarlo e confidava un’amica di temere per la propria vita. Secondo quanto ricostruito, Amato era convinto che uccidendo la moglie 62enne e cremando il suo corpo dopo i funerali, avrebbe ereditato l'abitazione nella quale la donna aveva vissuto con i figli e qui avrebbe poi potuto continuare la sua relazione con l'amante.

Per questo motivo l'uomo aveva deciso di uccidere la ex compagna utilizzando un cocktail di farmaci che avrebbero fatto sembrare quanto accaduto un decesso per cause naturali. La donna era stata drogata da Amato in diverse occasioni e Linsalata aveva espresso i suoi dubbi alla sorella più volte. Aveva però continuato a tacere per proteggere i figli, già molto provati dalla separazione avvenuta in modo brusco e dalla relazione extraconiugale del padre. Nella serata tra il 30 e il 31 ottobre, però, la donna avrebbe assunto dosi di farmaci più elevate del normale e il cocktail di medicine ha poi provocato il decesso.

A somministrargliele sarebbe stato proprio Amato, che secondo l'accusa era solito sciogliere i farmaci psicotropi direttamente nelle bevande. La donna è stata trovata morta il 31 ottobre del 2021 nel letto della sua abitazione.

Amato e la moglie Isabella Linsalata
Amato e la moglie Isabella Linsalata

Il movente dell'omicidio e la relazione extraconiugale

Il movente alla base dell'omicidio sarebbe stato di tipo economico. Per Amato, infatti, la moglie era "diventata un problema" che "ostacolava la sua nuova vita in compagnia dell'amante", che però lo aveva già lasciato. Per questo motivo aveva quindi deciso di ucciderla utilizzando lo stesso metodo già "testato" sulla suocera Giulia Tateo, morta poco tempo prima di Linsalata. A insospettire la sorella della vittima, infatti, è stata proprio la strana coincidenza e le informazioni che la donna aveva già condiviso con lei. Linsalata aveva infatti rivelato alla sorella di essere certa che Amato la drogava utilizzando le bevande.

A riprova di quanto affermato, Linsalata aveva lasciato alla sorella una bottiglia di vino portata per cena e fornita dal marito. Secondo la donna, la bevanda era infatti stranamente amara. Sottoposto ad analisi, il vino era risultato contaminato da benzodiazepine. Sono state le ulteriori indagini chieste dalla sorella della vittima a permettere il raggiungimento della verità: la morte di Tateo, infatti, era stata derubricata a morte naturale e lo stesso destino stava per toccare alla 62enne. Un piano, secondo l'accusa, studiato nei minimi dettagli per evitare il carcere ed ereditare la villetta familiare per "la sua nuova vita".

Giampaolo Amato è accusato anche della morte della suocera

Secondo l'accusa, Amato avrebbe utilizzato sulla suocera gli stessi farmaci somministrati alla moglie. L'ex medico della Virtus si è sempre dichiarato innocente, eppure, secondo quanto emerso dagli accertamenti, il cocktail di medicinali sarebbe stato provato tempo prima sulla suocera della 62enne, forse per mettere a punto l'ultima parte del piano più ampio che prevedeva la morte di Linsalata. Le tracce dei medicinali trovate nel corpo della suocera avrebbero confermato che i farmaci utilizzati erano gli stessi assunti anche da Linsalata prima di morire.

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