La storia di Ciro: “Ho rinunciato a insegnare a Bolzano per allevare lumache in Sicilia”
A un certo punto della sua vita Ciro Miceli, siciliano doc di Sciacca, in provincia di Agrigento, si è trovato davanti a un bivio: accettare il trasferimento a Bolzano e lì lavorare stabilmente come insegnante oppure rimanere nella sua terra, tirarsi su le maniche e reinventarsi un futuro da capo. In un primo momento non ha avuto dubbi e – seppur controvoglia – ha percorso gli oltre mille chilometri che lo separavano da Trentino ed accettato di lavorare lì come professore. Sono bastate poche settimane per fargli cambiare radicalmente idea: sono bastate le prime piogge e l'impatto durissimo con il tedesco per fargli rifare le valigie e tornare in Sicilia.
Qui è scattato il suo "piano B": allevare lumache. Dal 2013 Ciro è titolare della Micelìs Snail, società che è riuscita a farsi largo in un agguerritissimo mercato di nicchia, diventando simbolo della produzione d’eccellenza e punto di riferimento di ristoratori e consumatori alla ricerca di piatti legati alla tradizione. In Sicilia l'elicicoltura, ossia l’allevamento di lumache a scopo alimentare, è piuttosto praticata dal momento che la richiesta dei ristoratori è tra le più alte d'Italia. Un allevamento di un ettaro di lumache può generare un fatturato di quasi 50 mila euro l’anno. La Micelìs Snail attualmente opera su 5.000 metri quadrati, ha un fatturato di 25 mila euro e le sue lumache vengono vendute al pubblico a 10 euro al chilo. Ma l'impresa dell'ormai ex professore siciliano non è che all'inizio: "Il prossimo obiettivo? Vendere la bava delle mie lumache che viene usata in cosmesi e medicina".
