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La squadra di calcio giovanile dove conta la pagella a scuola: “Chi va male resta fuori”

La scelta dei dirigenti di una storica società dilettantistica del Piemonte che hanno introdotto un meccanismo non usuale: per i giovanissimi atleti conta la pagella a scuola per poter giocare in campo.
A cura di Antonio Palma
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Spesso i giovani calciatori sono accusati di pensare troppo al pallone e molto poco allo studio nella speranza di un promettente carriera nel mondo dello sport che possa fare a meno dell’istruzione ma in molti casi non è così e anzi c’è chi si impegna su entrambi i fronti studiando con profitto e continuando a tirare calci al pallone per inseguire una propria passione e anche un sogno. A loro hanno pensato i dirigenti di una storica società dilettantistica del Piemonte che addirittura hanno introdotto un meccanismo non usuale: per i giovanissimi atleti conta la pagella a scuola per poter giocare in campo.

È la scelta fatta dalla società sportiva U.S.D. Vanchiglia 1915 di Torino che, in accordo coni genitori dei piccoli allievi calciatori, chiede di vedere anche i voti dei tesserati come uno dei punti per essere ammessi in squadra perché “Prima uomini e poi calciatori”. Come racconta il Corriere della Sera, nessuna verifica su chi è più bravo a scuola ovviamente ma solo la necessità di non avere insufficienze soprattutto in condotta, pena la mancata convocazione alla partita.

“L’intelligenza scolastica è fondamentale per diventare buoni calciatori. E non viceversa” ha spiegato all’edizione torinese del quotidiano il direttore sportivo della società Vincenzo Manzo. Una scelta che ovviamente non sarebbe possibile senza l’accorso dei genitori che son parte integrante di questo percorso.  A loro è rivolto il messaggio della squadra per spiegare la bontà dell’iniziativa: “L’attività scolastica e quella sportiva sono complementari nella crescita dei nostri atleti pertanto vi chiediamo la possibilità di poter visionare le pagelle scolastiche del primo quadrimestre, con l’obiettivo di avere una conoscenza maggiore del bambino-ragazzo ed essere di supporto nel correggere e migliorare i suoi aspetti comportamentali evidenziati a scuola”.

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