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Peter Neumair e Laura Perselli uccisi a Bolzano

La sorella di Benno Neumair: “Ho visto papà, la sua pelle rosicchiata da più di 100 giorni di tempesta”

La lettera di Madé, la sorella del giovane personal trainer in carcere per aver ucciso i genitori: “Non si è mai preparati a capire un omicidio, come si può essere uccisi da un figlio?”. Ieri il ritrovamento del corpo del padre, Peter Neumair, nelle acque dell’Adige: ““er mio fratello è un sollievo che una delle sue menzogne per una volta è vera”.
A cura di Biagio Chiariello
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“Per mio fratello è un sollievo che una delle sue menzogne per una volta è vera”. Così la sorella di Benno Neumair, Madè, in una lettera in cui commenta le parole che il 30enne reo confesso dell'omicidio dei genitori, ha pronunciato ieri dopo il ritrovamento del corpo del padre. “Da lui non c’è stato alcun pentimento e troppe parole inventate. Applausi”, ha proseguito la ragazza, “non si è mai preparati a capire un omicidio”, ha continuato Madè, chiedendosi come “si può essere uccisi da un figlio?”.

Il corpo di Peter Neumair è stato rinvenuto ieri, nell’Adige, con “la pelle rosicchiata da più di 100 giorni di tempesta. Potremo avere la possibilità di un
rito, un posto sul quale piangere, iniziare a sentire un poco di quella spiritualità andata perduta sotto alle macerie della violenza, delle indagini, dell’incertezza e della paura. So anche che questo percorso sta solo iniziando. Vedo il mio papà che mi guarda e tira un po’ su le spalle come faceva lui. Sono triste, dicono i suoi occhi. E poi: non riesco a crederci. E ancora: ci manchi. Mi mancate anche voi. Non riesco a parlare”, scrive Madé.

Vedo il suo braccio sotto all’orologio, la pelle rosicchiata da più di cento giorni in tempesta. Vedo il mio papà fresco e allegro di prima mattina saltare in piedi come un ragazzino per salutarmi mentre bevo il caffè in cucina prima di uscire di casa, una delle tante visite a Monaco, i piedi scattanti, gli occhi allegri e curiosi, semplicemente perché sta iniziando un nuovo giorno. Vedo il mio papà venirmi incontro con un graffio sulla mano per dirmi con molta serietà di essersi ferito, lui spesso delicato, mi metti un cerotto”, si legge nella lettera. “Per chi sta dietro alle sbarre pare sia un sollievo sapere che una delle innumerevoli menzogne per una volta, quando ormai tutto è perduto, quando ormai tutto è scontato, risulti veritiera. Al lupo al lupo, diceva Pierino. Provo ancora un’ondata di incredulità se penso al Benno che ho visto in video raccontare la sua versione del duplice omicidio, il suo distacco, la sua indifferenza, la sua noia. Nessuna parola di rammarico, di pentimento, né per loro, né per noi. Troppe parole ancora inventate. Arrampicarsi sugli specchi che ormai giacciono in frantumi ai nostri piedi. Applausi”.

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Madé ammetto che non si è mai preparati "a capire realmente cosa sia un omicidio. Non è nella nostra natura capire fino in fondo cosa sia una morte violenta. Sto facendo tanta fatica a capire come due esistenze, due anime in mezzo a una vita, possano essere uccise da un momento all’altro dalla persona alla quale volevano il bene che un genitore vuole a un figlio. Sento i loro respiri, i loro desideri e i loro timori, vedo il loro gelato preferito e il loro solito posto sulla terrazza, sento il timbro della loro voce e il loro entusiasmo per la vita, sento la risonanza viva della loro natura. Dove va a finire tutto questo in qualche minuto di asfissia. Dove". Poi il commosso ricordo dei genitori: "Vedo la mamma e il papà la mattina in salotto fare due giri di valzer e ballare senza saper ballare, un po’ comici e un po’ teneri. E poi li vedo passeggiare ormai all’infinito su una delle loro tante spiagge. I capelli al vento, il sole che picchia ma non troppo, sento la loro serenità rimbombare forte. Voi che mi state incominciando a mancare in un modo devastante. Riposate in pace”.

Sarà effettuata domani a Trento l'autopsia sulla salma del padre di Benno Neumair. La procura di Bolzano, che indaga sul caso, ha nominato l'anatomopatologo Dario Raniero che metà febbraio aveva già effettuato l'autopsia sulla salma della moglie, Laura Perselli. La donna era stata strangolata, come ha poi confermato, pochi giorni dopo, il figlio.

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