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Covid 19

“La scuola non ha riaperto in sicurezza, Covid rischia di tornare a circolare”: l’allarme di Gimbe

Nel monitoraggio della Fondazione Gimbe di questa settimana continuano a crollare tutti gli indicatori della pandemia di Covid, dalle vittime ai nuovi casi. Ma attenzione alla scuola: “Il rischio è quello di un impatto rilevante sulla circolazione virale e sulla salute pubblica”, avvisa Cartabellotta.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La pandemia di Covid sta finendo, dice l'Oms, e in effetti anche i dati elaborati dalla Fondazione Gimbe nel suo consueto monitoraggio settimanale sembrano confermarlo. La situazione è in continuo miglioramento, su tutti i parametri. Le vittime nell'ultima settimana sono state 383 (in calo del 14,3%), i ricoverati con sintomi 3.868 (meno 591, calo del 13,3%) e quelli in terapia intensiva 163 (meno 22, calo dell'11,9%). Sta crollando anche il numero di persone che si trovano in isolamento domiciliare: 450.004 (meno 116.696, in calo del 20,6%). Così come quello dei casi attualmente positivi: sono 117.309 in meno della scorsa settimana, con un calo del 20,5%. Infine i nuovi casi: questa settimana sono stati registrati 107.876 tamponi positivi, il 12,9% in meno della precedente.

Nonostante i numeri siano ovviamente sensibilmente più bassi, la circolazione virale non è ancora sotto controllo. Gli attualmente positivi accertati sono comunque mezzo milione, con centomila nuovi casi in una settimana. Insomma, se è vero che la pandemia di Covid sta finendo è anche vero che ancora non ci siamo vicinissimi.

La campagna vaccinale, numeri alla mano, si è sostanzialmente fermata ormai da mesi. Sia per quanto riguarda le prime dosi che le terze e le quarte. Basta pensare che, parlando del secondo booster per i fragili e gli anziani, vengono fatte poco meno di ottomila somministrazioni al giorno. Con una copertura del 18% a livello nazionale.

Nel monitoraggio indipendente di questa settimana, però, c'è ampio spazio dedicato alla scuola. Gli studenti di tutta Italia sono tornati in classe questa settimana infatti, con delle regole molto diverse dal passato recente: "Nel vortice della campagna elettorale, che ha coinciso con la fase discendente della quinta ondata, il tema della riapertura in sicurezza delle scuole non ha ricevuto l’attenzione necessaria. Il piano predisposto per l’anno scolastico 2022-23 appare inadeguato non tanto per le misure previste, quanto per le raccomandazioni spesso generiche e, soprattutto, per le eccessive responsabilità scaricate sulle scuole, prive delle necessarie risorse e competenze sanitarie – lamenta il presidente Cartabellotta – Il rischio è quello di un impatto rilevante sulla circolazione virale e sulla salute pubblica, ma anche sui giorni di scuola perduti, vista l’incomprensibile abolizione della didattica digitale integrata per gli studenti in isolamento".

Secondo Cartabellotta l'organizzazione è completamente insufficiente. Dalla sanificazione, su cui si punta erroneamente, ai protocolli. Serviva un intervento specifico di aerazione e ventilazione. "Se con l’agognato ritorno alla normalità – conclude Cartabellotta – la scuola deve rappresentare un normale ambito di convivenza e/o contesto lavorativo, questa ingiustificata ostinazione ad imporre regole differenti non fa che generare incongruenze con le norme che regolano la sicurezza COVID-19 negli ambienti di lavoro".

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