video suggerito
video suggerito

La Motta arrestato. L’ex prefetto avrebbe “sottratto 10 mln al Viminale”

Peculato e falsità ideologica sono le accuse che stamattina all’alba hanno portato all’arresto, richiesto dalla Procura di Roma, di La Motta e dell’ex banchiere Klaus George Beherend.
A cura di Biagio Chiariello
232 CONDIVISIONI
Immagine

C'è anche l'ex prefetto Francesco La Motta tra gli arrestati del filone capitolino legato all'inchiesta sulla gestione dei Fondi del Viminale. La Motta era stato indagato dopo che erano spariti dalle casse 10 milioni di euro. Transitati su conti svizzeri. Agli arresti anche il banchiere Klaus Beherend, mentre Eduardo Tartaglia e Rocco Zullino, già in carcere a Napoli, sono stati raggiunti da una nuova ordinanza di custodia firmata dalla Procura di Roma. L'accusa nei confronti dell'ex prefetto e gli altri è peculato e falsità ideologica nell’inchiesta condotta dal pm Paolo Ielo.

La parte romana dell’indagine, nata alcuni mesi fa a Napoli, riguarda un investimento in Svizzera di dieci milioni di euro del Fec (Fondo Edifici di Culto, e cioè il fondo per gli edifici di culto attraverso il quale il ministero dell'Interno gestisce un enorme patrimonio artistico), di cui La Motta era l’ex responsabile. Un investimento che avrebbe affidato, secondo l’accusa, a Zullino,broker di Lugano e collaboratore di Tartaglia, a sua volta parente di La Motta. Da chiarire c'è poi la posizione del banchiere Beherend, secondo gli investigatori, è colui che avrebbe redatto i piani di investimento dei Fondi in collegamento con Tartaglia.

232 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views