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La Cassazione “boccia” gli autovelox non omologati in tangenziale: annullate multe

Il caso riguarda gli autovelox in Veneto. Nello specifico la Suprema Corte ha considerato una sanzione a Treviso ad un automobilista che è passato a 97 km/h in una zona dove il limite era 90 km/h. Quel tutor però tecnicamente non è regolamentare. Per cui la sanzione non è valida.
A cura di Biagio Chiariello
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immagine di repertorio
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La Cassazione ha respinto il ricorso del Comune di Treviso e quindi è stata annullata la multa comminata ad un automobilista che viaggiava a 97 chilometri all’ora in un tratto in cui la velocità massima consentita è di 90 km/h. Questo perché diversi autovelox veneti, proprio come quello di Treviso, sono autorizzati e non omologati.

Una sentenza che potrebbe rappresentare un' importante svolta giuridica: teoricamente infatti, tutte le persone multate in tangenziale avrebbero diritto a presentare ricorso al giudice di pace, con il conseguente rischio per il Comune di Treviso di veder annullate le sanzioni che solo nel 2023 hanno portato nelle casse comunali circa 8 milioni di euro.

Alla base della decisione della Suprema Corte c'è il fatto che i tutor in questione sarebbero state autorizzati dal Ministero delle Infrastrutture, ma non sottoposte dallo stesso Governo ad un controllo tecnico più preciso necessario alla loro omologazione. In altre parole ci sarebbe un vuoto normativo che, in assenza di interventi, fa in qualche modo da scudo gli automobilisti multati dagli autovelox "non regolamentari" (per ora).

"Dal 2020 il Ministero ha fatto solo autorizzazioni, ritenendo equivalenti ai fini sanzionatori le due procedure; di conseguenza la maggior parte dei nostri autovelox non sono omologati – spiega Carlo Rapicavoli, direttore di Anci Veneto -. I Comuni, legittimamente, si sentivano in regola, data l’indicazione degli uffici competenti. Ma la recente sentenza smentisce l’interpretazione da sempre sostenuta dal Ministero".

Il sindaco di Treviso, Mario Conte, è chiaramente rammaricato: “Un po’ di preoccupazione c’è” afferma. L'amministrazione ha dichiarato in una nota che non spegnererà l’autovelox della discordia.

“Preso atto dell’ordinanza della Suprema Corte di Cassazione, fermo restando un maggiore approfondimento delle motivazioni e delle conseguenze del citato provvedimento anche con la ditta che fornisce la strumentazione – si scrive nella nota – si ritiene opportuno mantenere operativi i sistemi di rilevazione della velocità considerato che i termini per l’eventuale notificazione delle sanzioni possono scadere successivamente all’emanazione di ulteriori pronunce giurisprudenziali o auspicabili provvedimenti normativi o regolamentari”.

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