La Camorra “cutoliana” nel centro di Milano

C'è anche il "Gran Caffè Sforza", tra i beni sequestrati nel maxi blitz antimafia messo a segno nel cuore di Milano dai carabinieri del Noe di Roma, guidati dal colonnello Sergio De Caprio, meglio noto come ‘Ultimo', e dal capitano Pietro Rajola Pescarini. Tra bar, società immobiliari, attività commerciali e fabbriche di videopoker per reinvestire il denaro sporco, sono stati sequestrati beni per un valore di 20 milioni di euro riconducili a Mauro Russo, appartenente al clan Belforte (o dei Mazzacane), egemone nel casertano. L'uomo è stato arrestato. Indagate 12 persone. L'operazione arriva nel giorno di un'altro blitz, quello ai danni del Clan Gionta, operante nel napoletano.
Estorsione, spaccio di droga, imposizione di videopoker ai titolari di bar, riciclaggio di denaro nel milanese erano le principali attività della camorra "cutoliana" milanese. Russo, ora accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso, reinvestiva capitali sporchi attraverso una rete di prestanome. L'uomo, infatti, non ha nessuna impresa, tutto intestato a terzi. Anche per questo motivo, il decreto di sequestro è accompagnato dall’analisi della dichiarazione dei redditi dei prestanome per comprovare la sproporzione tra i beni dichiarati e quelli realmente in possesso del camorrista. Inoltre, stando ad un'intercettazione del 15 novembre scorso, Russo avrebbe anche rivelato di poter bypassare alcuni passaggi dell'iter amministrativo: "Mi servirebbe, però urgentemente, il certificato camerale, con la dicitura antimafia, per il bar qua di via Sforza", avrebbe detto Russo al telefono con tale Paolo.
Il collegamento tra Mauro e Russo e Raffaele Cutolo, leader leggendario della Nuova Camorra Organizzata (Nco), risale al 1985, secondo le rivelazioni dei pentiti. Russo sarebbe il referente di Pasquale Scotti, latitante dal 1985, detto ‘Pasqualino o' collier' per aver regalato un collier alla moglie del "professore" pluriomicida e pluriergastolano (otto). Dal 1999 Russo si è associato al clan dei Mazzacane, ex cutoliano. Specializzato nella distribuzione delle slot machine agli esercizi commerciali di Marcianise (Caserta) e in zone limitrofe, è poi diventato affiliato del clan. Fornisce armi e auto usate per omicidi di camorra, offre appoggio logistico ai latitanti del gruppo, quindi si sposta in Lombardia dove inizia l'attività di riciclaggio dei proventi illeciti. Fino ad oggi.