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Ivan Ciullo aka Dj Navy, trovato impiccato ad un albero: per la famiglia non è suicidio, gip nega archiviazione

Il gip Sergio Tosi ha respinto la richiesta di archiviazione presentata per la terza volta dalla Procura sul caso di Ivan Ciullo, il dj di Racale trovato impiccato ad un albero di ulivo nelle campagne di Acquarica del Capo, Lecce, all’alba del 22 giugno 2015.
A cura di Biagio Chiariello
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l Gip di Lecce, Sergio Tosi, ha rigettato la richiesta di archiviazione avanzata presentata per la terza volta dalla Procura sul caso di Ivan Ciullo, il dj di Racale trovato impiccato ad un albero di ulivo nelle campagne di Acquarica del Capo all'alba del 22 giugno 2015, disponendo un supplemento di indagini di ulteriori sei mesi sui temi indicati nel ricorso della famiglia, che alla tesi del suicidio non ha mai creduto e si è sempre fermamente opposta. Il gip nel provvedimento evidenzia la "condivisione dei temi e la direzione delle nuove indagini contenute nell'atto di opposizione della famiglia" contro un procedimento penale ritenuto dai genitori di Ciullo "viziato da numerose anomalie, indagini superficiali, carenti e incomplete".

Nelle 27 pagine di opposizione, i famigliari di Ciullo hanno chiesto al gip di verificare anche l’attendibilità\veridicità delle dichiarazioni rese agli inquirenti dall’unico uomo attualmente iscritto nel registro degli indagati, con l’ipotesi accusatoria di istigazione al suicidio. "Tra le tante – si legge – sostiene di essere passato davanti casa di Ivan, ma i dati estrapolati dal perito di parte dal suo telefonino e dal GPS della sua auto raccontano un’altra verità. Perché mentire? ".

"I tabulati – secondo la relazione – dimostrano che ha mentito e che in realtà era ad Acquarica del Capo proprio nelle ore in cui è stata collocata la morte del ragazzo. L’uomo ha affermato di aver ricevuto dei messaggi dallo stesso Ivan ma di non averli letti. La perizia tecnica invece dimostra che li ha visualizzati poco dopo averli ricevuti"

La famiglia chiede di indagare, quindi, sull’ipotesi dell'omicidio.

Innanzitutto c'è il dettaglio del Gps del cellulare che ha registrato posizioni incompatibili con il satellitare dell’auto del dj, ferma dalle 17:13 in Località Calie, dove è stato poi trovato il corpo. Secondo la perizia di parte firmata criminologo Roberto Lazzari, stando ai dati del telefonino ritrovato sul corpo della vittima si nota che l'uomo "avrebbe dovuto percorrere 4 km in 10 minuti, a piedi".

Secondo la famiglia poi non è chiaro come mai Ivan è stato trovato con le gambe piegate, quasi inginocchiato. E ancora, lo sgabello, trovato vicino al corpo e che gli sarebbe servito per appendersi e poi lanciarsi nel vuoto, è rimasto in piedi. Dalle foto emerge che non ci sono segni di utilizzo né sulla seduta, né sul terreno.

Ivan inoltre è stato descritto come un ragazzo depresso, ma i contenuti dei messaggi di testo, gli audio, i video estrapolati dal suo telefonino restituiscono un quadro ben diverso, evidenziando la sua allegria e serenità, oltre ai numerosi progetti che stava portando avanti e anche di nuove relazioni sentimentali.

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