Italia al top per insegnamento di lingue, ma pochi sanno parlare inglese

Insieme al Lussemburgo e alla Finlandia l'Italia è al top dei Paesi europei per numero di lingue che si insegnano alle scuole medie inferiori. Secondo i dati Eurostat, nel 2014, in Lussemburgo il 100% dei bambini alle medie ha imparato almeno due lingue straniere, in Finlandia il 98,5%. Nel nostro Paese la percentuale è del 98.4. L'inglese è la lingua straniera più insegnata nelle scuole (97,3%), seguita poi da francese (37,7%), tedesco (23,1%), spagnolo (13,1%), russo (2,7%), e italiano (1,1%). Per quanto riguarda l’Italia, le due lingue straniere più insegnate sono inglese (100%) e francese (67,7%). Nonostante questi numeri positivi per il nostro Paese sull'insegnamento, emerge che solo il 16% degli italiani parla due lingue a fronte del 21% dei cittadini Ue. Perché siamo indietro rispetto ad altri Paesi? Innanzitutto perché in Italia alle scuole superiori meno del 50% dei percorsi di studio prevede la seconda lingua, comunitaria o extra Ue.
Poi, per parlare una lingua straniera, non basta studiarla ma bisogna anche viverla, ad esempio (come accade in diversi Paesi del Nord-Europa) guardando sin da bambini cartoni animati non doppiati e anche film in lingua originale. Anche il contesto familiare è importante per l'apprendimento di una seconda lingua: se infatti i genitori danno l’esempio guardando film o leggendo libri in lingua originale, anche i figli svilupperanno una sensibilità diversa alle lingue straniere. Le scuole italiane, invece, offrono una base solida di studio della grammatica ma si concentrano poco sul parlare e ascoltare una lingua. Infine rappresentano un problema anche le conoscenze possedute dagli insegnanti: coloro che occupano le cattedre alla scuola primaria sono per lo più usciti dalle magistrali e molti di loro non seguono corsi di aggiornamento da anni.