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Isola d’Elba, morto un ferito dopo l’esplosione della palazzina: le vittime salgono a tre

È morto uno dei tre feriti dell’esplosione della palazzina a Portoferraio, all’Isola d’Elba: si tratta di Alberto Paolini, pensionato di 76 anni. Ancora la grave la figlia Laura. Salgono così a 3 le vittime della tragedia di ieri, mentre continuano le indagini sulle cause della deflagrazione: al momento l’ipotesi più accreditata è la fuga di gas.
A cura di Ida Artiaco
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Salgono a 3 i morti dell'esplosione della palazzina verificatasi la scorsa notte a Portoferraio, all'Isola dell'Elba. È deceduto all'ospedale di Cisanello Alberto Paolini, pensionato di 76 anni, che era stato estratto vivo dalle macerie dai vigili del fuoco insieme alla moglie e alla figlia, riportando lesioni e ustioni su tutto il corpo. I medici hanno fatto di tutto per salvarlo, ma non ce l'ha fatta. Resta in gravi condizioni, invece, la figlia Laura, di 46 anni, ricoverata al centro grandi ustionati. Sale così il numero delle vittime del disastro che all'alba di martedì ha colpito l'Isola: subito dopo il boato e l'esplosione della palazzina di due piani in via De Nicola, l'edificio è quasi completamente crollato. Tra le rovine erano già stati trovati i corpi senza vita di Silvano Pescatori, 68 anni residente a Livorno ed ex dipendente al Monte dei Paschi di Siena, e la moglie Maria Grazia Mariconda di 76.

Intanto, mentre la comunità è ancora sotto choc per quanto successo, continuano le indagini da parte della Procura di Livorno per cercare di capire cosa abbia scatenato la deflagrazione. Al momento l'ipotesi più accreditata è che si sia trattato di una fuga di gas dovuta al malfunzionamento di uno degli impianti al servizio delle tre unità immobiliari di via De Nicola, servite ciascuna da un gruppo di bombole di gpl. Per questo già ieri queste ultime sono state prelevate intatte e messe sotto sequestro, insieme all'intera area interessata dall’esplosione. Secondo i primi riscontri, risulta che le bombole fossero regolarmente agganciate alla tubazione. È probabile, dunque, che la perdita e il conseguente accumulo di gas nelle stanze della palazzina abbia interessato un tratto di tubazione interna, ma ancora non è chiaro in che modo si sia verificata l'esplosione.

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