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“Io feto, tu aborto”: biglietti choc in una scuola di Piacenza per una studentessa che ha abortito

La denuncia di alcuni compagni sui social insieme alle foto dei biglietti trovati a scuola: “Una mia compagna di classe ha abortito, questo è quello che ci siamo ritrovati sulla porta della nostra classe e su quelle del nostro piano. Mi viene da vomitare”. L’episodio accaduto in una scuola superiore di Piacenza.
A cura di Susanna Picone
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Una ragazza, studentessa in una scuola superiore, che interrompe una gravidanza e qualcuno della sua stessa scuola che “reagisce” a questa decisione facendole trovare nei corridoi e in classe dei fogli con disegni di feti e frasi offensive. È accaduto in una scuola superiore di Piacenza e le foto di quei biglietti lasciati tra classe e corridoi sono rimbalzate ben presto sui social insieme alla denuncia di alcuni compagni di classe della giovane che aveva abortito. “Una mia compagna di classe ha abortito. Questo è quello che ci siamo ritrovati sulla porta della nostra classe e su quelle del nostro piano. Mi viene da vomitare e vorrei prendere a ceffoni tutti quei sfigati che hanno fatto sta cosa, fanno veramente venire il vomito”, il messaggio condiviso decine di volte in queste ore su Facebook.

“Io feto, tu aborto”, “Ho bisogno di affetto”, “Questi eri tu”, le terribili frasi associate alle immagini dei feti. La dirigente della scuola teatro dell'episodio, stando a quanto riportano i quotidiani locali, avrebbe deciso di avviare una indagine interna promettendo la massima severità nei confronti di chi ha realizzato e affisso quei biglietti. Intanto il post-denuncia è stato condiviso da decine di utenti e pagine Facebook suscitando la reazione di centinaia di persone, tra cui altre persone vicine alla vittima, che hanno confermato l’accaduto. “Tutto questo succede nel mio liceo sulle porte della mia classe e del mio piano. Spero che chi ha fatto questo veda il post e si renda conto di quanto si debba vergognare”, commenta una ragazza.

"Anno 2021. Scuola Piacenza. Una ragazza DECIDE di abortire e nei giorni in cui a scuola è attivo un progetto sull’Inclusività. Questo è ciò che trova sulla porta della sua classe. Dopo più di 40 anni dalla 194 siamo ancora in un Paese dove la libertà di scelta viene additata e giudicata. Dove devi sentirti in colpa per la SCELTA che fai. Lu student* della scuola non ci stanno e prendono le difese della ragazza dichiarando che ‘se si tratta di uno scherzo o di propaganda vogliono affrontare il tema con dialogo e confronto responsabile’. Alla ragazza tutta la nostra solidarietà e il suo pieno diritto di restare anonima. Fuori gli obiettori da scuole e ospedali. Fuori gli obiettori dalle nostre vite”,  si legge sulla pagina di “Non una di meno – Piacenza”.

"Il dirigente scolastico farà luce sui responsabili, ma sono sinceramente sgomenta per tanta ignoranza e cattiveria nei confronti di una scelta che non spetta a NESSUNO giudicare", scrive l’avvocato e attivista Cathy La Torre.

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