Intossicazione di massa da botulino alla sagra a Cagliari, 11enne in Rianimazione: sospetti su polpa di avocado

C'è un primo indagato per l'intossicazione di massa da botulino avvenuta alla Fiesta Latina che si è tenuta dal 22 al 25 luglio a Monserrato, nella città metropolitana di Cagliari. Si tratta del titolare del chiosco dove le persone rimaste intossicate avevano mangiato. Secondo le prime indagini dei Nas, infatti, le persone finite in ospedale avrebbero mangiato nello stesso chiosco di street food. Otto attualmente le persone ricoverate in ospedale, tra cui un bambino di 11 anni che è il più grave e si trova al Gemelli di Roma in Rianimazione ma in condizioni stabili.
Principale sospettata dell'intossicazione alimentare è la salsa guacamole con la quale venivano conditi dei tacos messicani nel chiosco sotto osservazione. In particolare della polpa di avocado, principale ingrediente del prodotto. Si tratta di confezioni in busta del preparato trovate nel chiosco e che sono state sequestrate per ordine dell'Asl per essere analizzate. I Nas le hanno prelevate in Ogliastra, dove la carovana della festa si era spostata dopo Monserrato. Negli stessi giorni anche il Ministero della salute ha annunciato il richiamo precauzionale di alcuni lotti di Polpa di Avocado venduta in buste preconfezionate da un chilogrammo per possibile presenza di tossina botulinica.
"C'è da tenere presente che quei pacchi che sono stati acquisiti per le analisi non sono gli stessi utilizzati a Monserrato, perché, quelli utilizzati, anche se non terminati del tutto, sono stati buttati. I pacchetti prelevati a Tortolì sono pacchetti dello stesso tipo ma sigillati" ha spiegato all'Ansa l'avvocato dell'indagato, aggiungendo: "I miei clienti naturalmente sono frastornati e soprattutto dispiaciuti per il fatto che ci siano delle persone che stanno male e sperano che stiano presto tutti bene. Hanno voluto fare anche una indagine interna per capire se e cosa possa non aver funzionato, cosa possa eventualmente aver determinato questo incidente di percorso viste le migliaia di persone che hanno mangiato all'evento e che anche loro, come tanti volontari, hanno mangiato in loco".
"Quindi bisogna cercare di capire esattamente che cosa sia successo, ipotizzando che il vulnus sia all'interno della confezione. La salsa è stata acquistata nella grande distribuzione, con regolare fattura, ed era quindi sigillata in pacchi piccoli con filiera controllata ed è stata conservata seguendo le rigide prescrizioni e non era scaduta. Tra l'altro questi pacchettini con la salsa usata per l'assemblaggio dei prodotti, non vengono mai conservati aperti ma da una manifestazione all'altra, se ne avanza un pochino, il contenuto e il pacchetto vengono buttati e si utilizza la confezione nuova sigillata al successivo evento" ha aggiunto il legale, concludendo: "Sono stati migliaia i partecipanti all'evento di Monserrato quindi poi ci sarà anche da accertarsi della effettiva corrispondenza o del nesso causale tra la partecipazione a questo evento e l'intossicazione".