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Influenza: superati i 6,5 milioni di malati. 106 i morti

Durante la settimana scorsa, l’ultima presa in esame, sono stati segnalati circa 525.000 contagi, per un totale, dall’inizio della sorveglianza, di circa 6.502.000 casi.
A cura di Davide Falcioni
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Sono sei milioni e mezzo gli italiani che in questi giorni sono al letto a causa dell'influenza: tra questi 582 sono quelli che versano in gravi condizioni, e 106 hanno perso la vita. E' quanto emerge dall'ultimo bollettino di sorveglianza dell'Istituto Superiore Sanità che monitora la circolazione del virus da inizio stagione. Durante la settimana scorsa, l'ultima presa in esame, sono stati segnalati circa 525.000 contagi, per un totale, dall'inizio della sorveglianza, di circa 6.502.000 casi. "Il numero è ancora in calo ma si mantiene ad un livello di incidenza di media intensità", si legge. Per quanto concerne i 582 casi gravi, tutti ricoverati in terapia intensiva, il 76% si è verificato in soggetti di età pari o superiore a 50 anni, ma sette hanno riguardato delle donne in gravidanza. L'88% dei morti, dovuti a complicanze respiratorie, si è verificato in persone con età pari o superiore a 50 anni. Nella maggior parte dei casi presentavano altre malattie croniche.

Tra i bambini da 0 a quattro anni l'incidenza dell'influenza è di 25,36 casi per mille assistiti, nella fascia 5-14 anni di 13,97 casi per mille, fra i 15-64enni di 7,75 casi/mille e tra i 65enni e gli over 65 di 3,50/mille. Le regioni più colpite sono Umbria, Marche e Basilicata, dove l'incidenza si mantiene ancora al di sopra degli 11 casi per mille assistiti.

Contro l'influenza quest'anno spesso non è stato sufficiente neppure vaccinarsi, tanto che l'Usl della Marca (Treviso) ha deciso di avviare uno studio specifico per capire cosa non ha funzionato. L'unità di Microbiologia del Ca' Foncello ha congelato oltre 50 ceppi del virus H3N2 isolati da pazienti che si erano sottoposti al vaccino antinfluenzale. "Vogliamo capire perché alcune persone vaccinate hanno sviluppato comunque l'infezione – afferma Roberto Rigoli, direttore del dipartimento di Patologia clinica e responsabile della Microbiologia di Treviso – e capire se ci sono state delle mutazioni genetiche a livello locale o se è il vaccino che non ha garantito la copertura. Abbiamo congelato tutti i ceppi che abbiamo isolato di H3N2 da pazienti vaccinati".

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