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Influenza, pronto soccorso presi d’assalto: +20-25% degli accessi dopo Natale

L’influenza stagionale sta avendo ripercussioni anche sugli accessi al pronto soccorso, aumentati di circa il 20-25 per cento, con “un incremento più corposo in molti grandi ospedali nelle aree metropolitane di Roma, Torino e Genova”. A dirlo Fabio De Iaco, past presidente della Simeu (la Società italiana di Medicina emergenza-urgenza).
A cura di Davide Falcioni
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Febbre alta e persistente per svariati giorni, mal di testa, dolori articolari e tosse. Sono alcuni tra i sintomi più comuni dell'influenza stagionale e la loro intensità sta avendo ripercussioni anche sugli accessi al pronto soccorso, aumentati di circa il 20-25 per cento, con "un incremento più corposo in molti grandi ospedali nelle aree metropolitane di Roma, Torino e Genova". A dirlo, facendo il punto per l'Adnkronos Salute, è Fabio De Iaco, past presidente della Simeu (la Società italiana di Medicina emergenza-urgenza). La situazione in Italia non è ai livelli del Regno Unito dove i pronto soccorso sono sotto forte stress per l'aumento dei casi di sindromi simil-influenzali, tuttavia "c'è sicuramente una pressione maggiore dopo una certa stabilità fino al Natale", precisa De Iaco.

D'altro canto l'epidemia influenzale sta facendo registrare numeri in aumento nei primi giorni del 2025. Dopo una lieve flessione dovuta alla chiusura delle scuole per le festività, il livello d'incidenza tra il 30 dicembre  e il 5 gennaio è stato pari a 11,3 casi per mille assistiti (9,9 nella settimana precedente). Lo evidenzia l'ultimo bollettino della sorveglianza epidemiologica RespiVirNet, coordinata dall'Istituto superiore di sanità (Iss) in collaborazione con il ministero della Salute.

L'incidenza, pur essendo in crescita, si attesta però ad un livello decisamente inferiore a quello registrato nella scorsa stagione in cui la curva cominciava la sua discesa. Nella prima settimana del 2025, i casi stimati di sindrome similinfluenzale, rapportati all'intera popolazione italiana, sono circa 667.000, per un totale di circa 5.851.000 casi a partire dall'inizio della sorveglianza. L'incidenza dei casi è stabile nelle fasce di età pediatrica, mentre è in aumento nei giovani adulti e negli anziani. Maggiormente colpiti i bambini sotto i cinque anni di età, in cui l'incidenza è pari a 21,4 casi per mille assistiti (21,7 nella settimana precedente). Il valore dell'incidenza totale è pari a 11,32 casi per mille assistiti. Nella fascia di età 0-4 anni l'incidenza è pari a 21,39 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 10,01 nella fascia 15-64 anni a 11,97 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 8,09 casi per mille assistiti.

"Sebbene la circolazione dei virus influenzali sia in aumento, si sottolinea che il numero di sindromi similinfluenzali – si legge nel bollettino – è sostenuto anche da altri virus respiratori". Quanto alla distribuzione geografica, maggiormente colpite da casi di sindrome similinfluenzale risultano essere la Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia. Basilicata e Calabria non hanno invece attivato la sorveglianza epidemiologica.

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