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Imprenditore gambizzato mentre torna a casa nel centro di Vibo Valentia: “Vile atto intimidatorio”

La vittima del vero e proprio agguato a colpi di pistola è Massimo Colistra, 64enne del posto, raggiunto da due proiettili mentre raggiungeva la sua auto parcheggiata dopo essere uscito da un locale non lontano dal centro della cittadina calabrese.
A cura di Antonio Palma
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Immagine di repertorio
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Inquietante episodio criminale nelle scorse ore a Vibo Valentia dove un imprenditore è stato gambizzato e ferito mentre tornava a casa dopo una serata fuori con gli amici.

La vittima del vero e proprio agguato a colpi di pistola è Massimo Colistra, 64enne del posto, raggiunto da due proiettili mentre raggiungeva la sua auto parcheggiata dopo essere uscito da un locale non lontano dal centro della cittadina calabrese.

Secondo i primi accertamenti investigativi affidati agli uomini della Squadra mobile della Questura, a sparare sarebbe stata un uomo col volto travisato da mascherina e cappuccio che si sarebbe avvicinato all’imprenditore prima di sparare da distanza ravvicinate con una pistola.

Immediatamente soccorso e trasportato d’urgenza in pronto soccorso, il 64enne imprenditore e commerciante nel settore dei materiali per l’edilizia è stato ricoverato all’ospedale di Vibo Valentia.

Le sue condizioni però fortunatamente non si sono rivelate gravi e per il 64enne non si è reso necessario nemmeno un intervento chirurgico. Entrambi i proiettili esplosi nell’agguato infatti lo hanno raggiunto a una gamba ma fortunatamente sono entrati e usciti senza provocare gravi danni.

L’episodio ha contorni al momento ancora poco chiari e su cui la polizia di stato sta cercando di fare luce. Al momento non viene esclusa alcuna ipotesi.

Intanto numerosi i messaggi di solidarietà per la vittima dell’agguato. “Quanto avvenuto a Vibo Valentia ai danni di uno stimato imprenditore come Massimo Colistra, vittima di un’azione criminale, non può lasciare indifferenti. Un episodio gravissimo che va condannato con forza” ha dichiarato il deputato Giuseppe Mangialavori, originario della cittadina.

Di “vile atto intimidatorio” parla invece il consigliere regionale Francesco De Nisi, secondo il quale “alla solidarietà umana ed istituzionale si deve accompagnare una condanna senza se e senza ma" perché "l’episodio sembra costituire l’ennesima riprova di quanto elevata sia la soglia di rischio per cittadini e operatori economici, a causa di una criminalità sempre più diffusa e stratificata nel territorio.

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