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Il senzatetto Luca Tisi ucciso a Udine, Bruno Macchi incastrato dalle telecamere: “Chiedo scusa”

Il 28enne Bruno Macchi sarebbe stato incastrato dalle telecamere di sorveglianza che lo hanno inquadrato durante la fuga in bicicletta dopo la morte di Luca Tisi, il senzatetto 58enne ucciso a Udine. Il giovane avrebbe ammesso le sue responsabilità dichiarandosi “dispiaciuto”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Prima il massacro compiuto in pochi minuti attorno alle 5 di sabato 15 aprile, poi la fuga in sella a una bicicletta. Bruno Macchi, 28enne indiziato per l'omicidio del senzatetto 58enne Luca Tisi nella roggia di Udine, avrebbe tentato di sottrarsi alle forze dell'ordine nascondendosi in un'abitazione di via Deciani. A incastrarlo, le telecamere di videosorveglianza della zona che lo hanno inquadrato nella strada dove viveva e in piazzale Ossopo in sella alla sua bici. Prima di fuggire dal luogo del delitto, il 28enne avrebbe lavato l'arma con la quale aveva ucciso il senzatetto. Secondo quanto emerso dalle indagini, l'uomo avrebbe usato un coltello da sub.

Il primo indizio per arrivare a Bruno Macchi è arrivato proprio da una telecamera di videosorveglianza puntata su via Ermes di Colloredo, una delle strade su cui si affaccia la galleria luogo della tragedia. La telecamera, in un orario compatibile con l'omicidio, ha inquadrato da lontano un ciclista che ha parcheggiato la bici prima di entrare in galleria e uscirne dopo 4 minuti esatti (il tempo impiegato per uccidere il 58enne). L'immagine però non ha subito consentito di individuare le caratteristiche somatiche del misterioso ciclista, così gli inquirenti si sono concentrati sugli abiti: scarpe ginniche bianche, pantaloni scuri, maglietta bianca e un giubbotto scuro con un cappuccio tirato su.

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Le autorità hanno quindi setacciato le altre telecamere della zona, individuando in poco tempo altre immagini del misterioso ciclista e della sua fuga in bicicletta. Quando è stato possibile inquadrare più chiaramente il volto, gli inquirenti hanno identificato il giovane. Dopo aver trovato la sua abitazione, le forze dell'ordine si sono presentate alla sua porta nella giornata di mercoledì per la perquisizione e il fermo.

Durante la perquisizione, il 28enne avrebbe aiutato gli agenti a individuare l'arma del delitto (un coltello da sub con alcune tracce di sangue ancora visibili) e gli indumenti compatibili con quelli indossati dalla persona in bicicletta ripresa dalle telecamere. Durante l'interrogatorio avrebbe ammesso le sue responsabilità davanti agli avvocati difensori.

Il giovane avrebbe inoltre "chiesto scusa" per quanto accaduto nella notte del 15 aprile, dichiarandosi "dispiaciuto". Ancora da chiarire le dinamiche del delitto, la possibilità di una premeditazione e il movente.

Chi è Bruno Macchi, 28enne accusato dell'omicidio

Bruno Macchi, 28 anni, è nato a Paulina (Brasile) ed è arrivato in Italia all'età di 10 anni. A Livorno aveva trovato accoglienza in una casa famiglia fino agli anni delle superiori. Dopo le scuole, si è trasferito nel nord Italia ma ha mantenuto a Livorno diversi amici, con i quali parlava periodicamente via social quando lavorava come cameriere a Udine "Pagherà il prezzo che dovrà pagare – scrive l'associazione Amici della Zizzi di Livorno che per anni si è occupata di lui -. Bruno, un figlio., uno dei più bravi di 58 che il Signore ci ha inviato, era stravagante e scavezzacollo. Non è mai cresciuto, è rimasto un ragazzino che vive alla giornata. Tutto si può dire, ma non può servire a scusare un gesto tanto efferato. Decine di coltellate a un senzatetto inerme, forse senza motivo".

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