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Il presidente del porto di Trieste: “Blocco danno incalcolabile. Manifestanti? 9 su 10 non sono portuali”

Intervistato da Fanpage.it il presidente dell’autorità portuale triestina, Zeno D’Agostino, ha confermato che in caso di blocco a oltranza si dimetterà. “Abbiamo già avuto sollecitazioni da investitori che chiedono cosa sia stia accadendo. Le navi sono state già spostate e stanno andando altrove”, ha spiegato D’Agostino che ha sottolineato che quella di domani è una manifestazione che bloccherà l’accesso al porto ma che il 90% delle persone che vi parteciperà non ha nulla a che vedere coi portuali.
A cura di Chiara Ammendola
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Una doccia fredda per Zeno D’Agostino, il presidente dell’autorità portuale di Trieste che ha confermato le proprie dimissioni in caso di blocco a oltranza del porto come annunciato dal Clpt, il Coordinamento dei Lavoratori Portuali di Trieste. Domani si terrà una manifestazione che impedirà l'ingresso nello scalo di lavoratori e mezzi: la protesta è contro l'introduzione dell'obbligo del Green Pass nei luoghi di lavoro così come deciso dal Governo. Intervistato da Fanpage.it, D'Agostino spiega che il 90% delle persone che parteciperà alla manifestazione non ha nulla a che vedere coi portuali. "C'è del terrore da parte di alcuni portuali nel dire come la pensano, questo clima non permette e non aiuta il dissenso". Intanto iniziano le prime defezioni degli investitori che hanno spostato le proprie navi altrove: "Il blocco del porto provocherà un danno incalcolabile".

Le ultime notizie dicono che la Commissione di garanzia ha dichiarato lo sciopero illegittimo
Cinque giorni di sciopero in qualsiasi posto di lavoro sono pesanti, impossibili da affrontare. Però ci tengo a dire che quella di domani è una manifestazione dei lavoratori contro il Green Pass (obbligatorio dal 15 ottobre sul luogo di lavoro n.d.r.) che è stata spostata dinanzi ai cancelli del porto di Trieste. Il 90% delle persone che parteciperà a questa manifestazione non ha nulla a che vedere coi portuali: è un qualcosa organizzato anche dal Clpt, il Coordinamento dei Lavoratori Portuali di Trieste, e che di fatto impedirà l'ingresso al porto.

Ci sono però lavoratori del porto che aderiscono a questa manifestazione
Sì, certo, ci sono ma non è la maggioranza dei portuali. Al momento è impossibile sapere quali sono i numeri dei portuali che aderiscono. Questa protesta non riguarda i diritti dei lavoratori del porto, quando ho parlato con loro alcuni mi hanno detto che stanno combattendo per un ideale. A me interessa capire tra i portuali in una normale giornata di lavoro che sarà sabato o lunedì chi aderirà e se il blocco proseguirà: al momento non c'è una risposta, la vedremo sul campo.

Ci sono lavoratori che hanno lamentato l'impossibilità di lavorare pur volendo?
C'è del terrore da parte di alcuni portuali nel dire come la pensano. È un clima che non permette e non aiuta il dissenso rispetto a questa opinione del Clpt. È un problema grosso: domani c'è la manifestazione ma poi bisognerà capire quali sono i numeri reali e non quelli condizionati da un clima di un certo tipo.

Le altre sigle sindacali si sono dissociate da questo "blocco"
Sono tutte contro: Ugl, Cgil si sono dissociate. Anche Usb che tutti dicono essere vicina a Cltp credo sia molto lontana da tutto ciò. Tutte hanno accettato l'offerta del pagamento dei tamponi da parte delle aziende e si dissociano dal "blocco a oltranza" dichiarato dal Coordinamento.

E se il blocco dovesse essere confermato, cosa succederà?
Non voglio il blocco a oltranza, in quel caso prenderò le mie decisioni. Io non gestisco un porto in cui i portuali non aderiscono alle mie richieste. È troppo importante questo tipo di rapporto: è alla base di quello che abbiamo fatto costruito in questi anni.

Quello di Trieste sembra l'unico porto intenzionato ad avanzare in questa direzione: si aspettava tutto questo?
No, non me lo aspettavo. Sono sincero. Hanno sempre fatto tutto e io non ho mai detto nulla. Ho sempre e solo chiesto di rispettare il porto.

I lavoratori portuali hanno una cultura profonda e radicata rispetto al proprio lavoro. Cosa è successo?
L'anno scorso sono scesi in piazza e hanno bloccato il porto. Io sono tornato da Verona e ho fermato tutto perché il porto non si tocca, qualunque sia la manifestazione. E loro in quel momento hanno mollato tutto e hanno lasciato che il porto continuasse a lavorare.

In questo caso però qualcosa è andato storto a quanto pare
I 15 minuti di celebrità hanno fatto male a qualcuno mi sa

Lei quindi conferma le sue dimissione nel caso di blocco a oltranza
Assolutamente sì. Ora sta a loro capire cosa ne sarà del mio futuro e del futuro del porto. Lunedì scorso c'è stata una manifestazione no Green Pass qui a Trieste, ed è in quel giorno che è nato tutto. Blocco del porto dal 15 ottobre hanno detto. E così è stato. Ma fino a quel giorno si dialogava, poi li ho persi di vista.

Il blocco andrebbe a ricadere su tanti lavoratori direttamente o indirettamente coinvolti nel porto
Questo è un sistema che sta aprendo a tutto il mondo investimenti enormi. Il nostro è un territorio che dà affidabilità ed è competitivo. Abbiamo già avuto sollecitazioni da investitori che chiedono cosa sia stia accadendo. Le navi sono state già spostate e stanno andando altrove: nessuno rischia. Blocco a oltranza è quello che nessun operatore del settore vuole sentire.

Si aspetta qualcosa nelle prossime ore?
Al momento il mio telefono è muto. Nessun whatsapp. Quindi no, non mi aspetto nulla.

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