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Il papà di Ludovica, morta a 2 anni con febbre a 41: “In ospedale mi dicevano che era tutto normale”

Parla il papà di Ludovica Puce, la bimba di 2 anni di Sannicola di Lecce morta per una encefalite fulminante a fine dicembre: “Mia figlia non dava segni di vita, non aveva alcuna reazione, era completamente collassata. All’ospedale di Gallipoli dicevano che era normale, dovuta al virus influenzale”.
A cura di Ida Artiaco
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"Mia figlia stava benissimo, ma l'ho persa in pochi giorni. Vogliamo chiarezza. Vogliamo capire se quelle due ore e mezza perse in ospedale siano state decisive. Se nostra figlia si sarebbe potuta salvare". A parlare è il papà di Ludovica Puce, la bimba di 2 anni di Sannicola di Lecce morta a fine dicembre a causa di una encefalite virale fulminante all'ospedale Vito Fazzi.

Lo ha fatto in una intervista al Corriere della Sera, nel corso della quale ha spiegato cosa è successo alla bambina e perché insieme alla moglie, assistiti dall’avvocato Alessandro Greco, ha deciso di sporgere denuncia contro l'ospedale di Gallipoli, dove era stata portata subito dopo che le sue condizioni sono peggiorate, e ora sono in corso indagini della Procura.

Secondo i genitori, al pronto soccorso di Gallipoli, dove era stata trasferita a fine dicembre dopo aver manifestato febbre alta e priva di sensi, non è stata assistita come si deve: le hanno dato un codice verde, pensavano a una banale influenza e nessuno l'ha guardata per un'ora e mezza.

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"Il 26 dicembre Ludovica aveva la febbre a 41 – ha raccontato il papà Gianluca -. Giunti al pronto soccorso dell’ospedale di Gallipoli, ci hanno subito dirottato a quello pediatrico. È stata lasciata sul lettino per un’ora e mezza, senza che le facessero neanche una flebo. Qualsiasi medico si sarebbe allarmato: mia figlia non dava segni di vita, non aveva alcuna reazione, era completamente collassata. Dicevano che era normale, dovuta al virus influenzale. L’hanno “rivalutata” solo quando ho iniziato a fare foto e video: hanno provato a farle una flebo, ma avevano difficoltà a trovare le vene perché mia figlia era ormai disidratata. È stato a quel punto che hanno iniziato a preoccuparsi anche loro".

Poi, Ludovica è stata trasferita al Vito Fazzi di Lecce. "Volevano che la portassi io. Ho dovuto insistere per ottenere un’ambulanza, ma senza medico a bordo. Dicevano che non era “nulla di grave”, tanto da dimetterla con codice verde", ha continuato ancora Gianluca. Poi, appena arrivati a Lecce, la bambina è stata subito intubata, non respirava più. E il 29 dicembre, solo 3 giorni dopo il malore, si è verificato il decesso.

"A Lecce si sono accorti subito della gravità della situazione, mentre a Gallipoli riteniamo abbia regnato la superficialità: le condizioni di mia figlia sono state sottovalutate e comprese soltanto dopo due ore e mezza di negligenza assoluta", ha concluso il papà della giovanissima vittima.

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