Il papà del bimbo precipitato a Genova: “A scuola doveva essere seguito, invece è stato abbandonato”

"Mio figlio è stato abbandonato. Doveva essere guardato, invece è precipitato per tre metri e ora lotta tra la vita e la morte". A parlare è Mohamed, il papà del bimbo di 7 anni ricoverato in gravi condizioni dopo essere precipitato dal secondo piano della scuola De Amicis di Voltri, a Genova, pochi giorni fa, giovedì 18 settembre.
L'uomo, intervistato dal quotidiano Primocanale, chiede giustizia per suo figlio. "Doveva essere guardato. – ha aggiunto – Quel giorno stavo lavorando in zona, intorno alle 12 ho ricevuto un messaggio che diceva: ‘Si è fatto male, lo stanno portando al Gaslini'. Nessun dettaglio in più".
Il padre del bambino ricorda ancora: "Lì per lì ho pensato avesse battuto la testa, si fosse rotto qualche osso o fosse scivolato… mai avrei immaginato di trovare mio figlio in fin di vita. Ho provato a ricontattare la maestra che mi aveva scritto, ma niente. Sono arrivato all'ospedale e dopo cinque minuti ho scoperto cosa fosse successo".
Secondo una prima ricostruzione, il bambino sarebbe salito su una rampa di scale senza parapetto e avrebbe raggiunto il terrazzino dal quale è precipitato. La scuola ospita bimbi che necessitano di sostegno individuale, ciascuno ha un insegnante. Ma il docente a cui era stato affidato il bimbo era assente per malattia.
"Non è stata una scelta semplice trasferirlo, ma ci siamo sentiti costretti: dalla precedente scuola ci avevano chiaramente comunicato la difficoltà nel gestirlo. Lunedì, come tanti genitori, ho affidato mio figlio alla maestra, il giorno dopo mi era arrivato un messaggio dove si diceva che mio figlio ‘è un amore"", spiega ancora il padre.
Ad assistere alla caduta del bambino e a lanciare l'allarme è stata una passante. Il piccolo è stato soccorso dagli operatori del 118 e ricoverato al Gaslini in condizioni gravissime. Anche la donna, in stato di choc, è stata portata in ospedale per accertamenti. Il bimbo è attualmente in prognosi riservata.
Sul caso sta indagando la Procura che intende chiarire se la caduta sia stata una tragica fatalità o se vi siano profili di responsabilità penale nella gestione e nella vigilanza del minore.