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Il padre di Mattia, morto a 8 anni nell’alluvione nelle Marche: “Un Natale pieno di lacrime agli occhi”

Tiziano Lucconi ha perso il figlio di 8 anni nell’alluvione delle Marche dello scorso 15 settembre: “Saranno feste piene di tristezza e di lacrime, ma non resterò a casa a disperarmi.
A cura di Biagio Chiariello
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"Non c'è Matti, non ci sono le risate e la confusione. Puntualmente distruggeva l'albero  dovevo ricomprarlo ogni anno. Non c'è più la baldoria, non c'è più la voglia di farla perché lui era la mia festa quotidiana". Tiziano Luconi è il papà di Mattia, il bambino morto nell'alluvione delle Marche, lo scorso 15 settembre. Come lui, altre 11 persone attorno a Senigallia sono rimasti vittime del maltempo.

Mattia era in macchina con la mamma quel giorno. La donna aveva provato a sfuggire alla furia dell'alluvione, uscendo dall'auto ma un'onda di fango li ha trascinati via. Lei è rimasta aggrappata a un albero, Mattia è scomparso nel buio. È  stato ritrovato otto giorni dopo a 13 chilometri di distanza.

Per il signor Luconi sarà un Natale "pieno di tristezza e di lacrime agli occhi. Ma non resterò a casa a disperarmi. Sono un educatore professionale di minori stranieri non accompagnati e andrò a lavorare come volontario", racconta a Repubblica.

Ma al di là del Natale, la vita di Tiziano è cambiata ormai da quel giorno di settembre:

I primi dieci giorni, fino a quando non abbiamo ritrovato Matti, avrei potuto fare qualsiasi cosa. Quando lo abbiamo messo a dormire sono crollato, non volevo vedere nessuno. I miei colleghi sono stati stupendi, mi hanno regalato 180 ore di ferie. A un certo punto, però, ho capito che dovevo riemergere e sono tornato a lavoro. Questo ha significato ripercorrere ogni giorno il ponte maledetto in cui Matti è stato annientato dalla furia del Nevola".

Il primo giorno "ho pianto per 13 chilometri perché la comunità dove sono educatore è vicino dove hanno ritrovato il mio bambino. La mia vita è un'altra, ora il tempo è prezioso. Prima ero più distratto, anche con Matti. Adesso cerco di cogliere ogni istante con le persone che ritengo speciali" ricorda la donna.

Ora l'uomo deve pensare al futuro:  "Mi sto organizzando con alcune colleghe della cooperativa per un progetto di tutela dell'ambiente da portare nelle scuole. Voglio spiegare ai giovani come preservare la natura e prendersene cura prima che accada una tragedia come quella che ha strappato mio figlio e altre 11 persone all'amore delle proprie famiglie".

Tre giorni fa qualcuno ha sistemato un piccolo albero di Natale vicino alla tomba di Mattia, a San Pietro in Musio.  Non era addobbato. Racconta Tiziano: "Io avevo due palline rosse e le ho messe lì perché so che Matti avrebbe fatto così".

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