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Covid 19

Il monitoraggio delle varianti Covid in Italia: l’elenco delle Regioni dove sono più diffuse

Dove si trovano le varianti del Covid in Italia? Dal Piemonte alla Lombardia, dal Lazio all’Abruzzo, ecco dove sono diffuse le varianti inglese, sudafricana e brasiliana nel nostro Paese. In attesa della mappa ufficiale che verrà stilata sulla base dei dati elaborati dal “Consorzio italiano per la genotipizzazione e fenotipizzazione del SARS-CoV-2”, è possibile monitorare la situazione attuale grazie ai dati ufficiali di GISAID, la piattaforma internazionale accreditata per l’inserimento delle sequenze genomiche del Coronavirus.
A cura di Ida Artiaco
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Le varianti del Coronavirus sono arrivate anche in Italia. Da quella inglese alla sudafricana passando per la variante brasiliana, sono stati identificati negli ultimi giorni casi collegati a ciascuna delle tre mutazioni al momento conosciute di Sars-CoV-2 che preoccupano scienziati ed istituzioni. Sarebbero, infatti, tutte accomunate, nonostante siano comparse per la prima volta in territori lontanissimi tra di loro, da una maggiore contagiosità rispetto al ceppo originario. La sfida, ora, è riuscire a identificarle, e gli strumenti migliori per farlo sono innanzitutto i test molecolari e il sequenziamento genetico, e a bloccarne la trasmissione accelerando la campagna di vaccinazione, dal momento è che i sieri in via di somministrazione sarebbero efficaci anche contro le varianti del virus. Attualmente però, non ci sono ancora dati ufficiali sulla loro diffusione del nostro Paese, anche se li avremo a breve grazie al "Consorzio italiano per la genotipizzazione e fenotipizzazione del SARS-CoV-2", coordinato dall’Istituto superiore di Sanità (ISS) con il patrocinio della Società italiana di Virologia, nato proprio con questo scopo e che trasmetterà direttamente all'Istituto superiore di Sanità i risultati ottenuti.

Tuttavia, è possibile monitorare la situazione attuale grazie ai dati ufficiali di GISAID, la piattaforma internazionale accreditata per l’inserimento delle sequenze genomiche del Coronavirus, che fa parte del consorzio PREDEMICS finanziato dalla Commissione Europea. Stando a quanto riportato sul sito di riferimento, la più diffusa in Italia è certamente, forse anche per una questione di vicinanza geografica, la variante inglese, nota come B117, comparsa lo scorso settembre per la prima volta nell'area compresa tra Londra e il Kent. Al momento si contano ben 143 casi, di cui 2 in Piemonte, 5 in Veneto, 3 nelle Marche, 4 in Toscana, 93 in Abruzzo, 10 nel Lazio 10, 14 in Campania e 12 Puglia. Ma si tratta solo dei contagi volontariamente comunicati al portale dai singoli laboratori. Ad esempio, mancano all'appello i 18 casi di variante inglese della Lombardia, di cui 14 appartenenti al focolaio di Corzano, in provincia di Brescia, dove addirittura un cittadino su 10 potrebbe essere stato infettato dal virus mutato.

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Meno diffuse al momento, sempre sulla base dei dati disponibili, sono la variante brasiliana, che secondo la piattaforma GISAID conta 1 caso sequenziato in Friuli, e quella sudafricana con 1 caso nel varesotto. La prima è stata isolata a fine gennaio, già a Varese e poi in Abruzzo. Per quanto riguarda la variante sudafricana, si tratta di un uomo rientrato nei giorni scorsi da un Paese africano all'aeroporto di Malpensa e la segnalazione è arrivata dall'ospedale di Varese dell'Asst Sette Laghi, dove la prima identificazione è avvenuta nel Laboratorio di Microbiologia dello stesso ospedale. In attesa dunque di dati ufficiali, ciò che è certo è che le varianti del Covid-19 circolano già in Italia. Bisognerà attendere ancora un po' per avere una mappa ufficiale.

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