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Il mistero della morte di Laura, trovata nel salone da parrucchiera, rinchiusa nello sgabuzzino

Sono ancora tanti i misteri dietro la morte di Laura Greco, la 33enne trovata senza vita sabato pomeriggio nel salone da parrucchiera dove lavorava a Trieste, Sul corpo nessun segno di violenza. Il fidanzato ipotizza un gesto estremo.
A cura di Antonio Palma
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Serviranno approfondimenti investigativi e sicuramente i risultati dell'autopsia, già disposta dal pm, per chiarire i tanti misteri dietro la morte di Laura Greco, la 33enne trovata senza vita sabato pomeriggio nel salone da parrucchiera dove lavorava a Trieste, rinchiusa nello sgabuzzino. Sul caso indaga la Squadra mobile triestina, coordinata dal pm Massimo De Bortoli che sta cercando di ricostruire gli ultimi spostamenti della giovane donna.

Al momento l'unica cosa certa è che da un primo esame esterno del corpo fatto sul luogo del ritrovamento, sul cadavere non erano presenti segni evidenti di violenza, nessun segno di percosse, né di strangolamento e neppure traumi causati ad esempio da una caduta accidentale.  Sul posto nemmeno segni di colluttazione o materiali che potrebbero far pensare a un suicidio.

Del resto Laura era semplicemente distesa a terra adagiata su un giubbotto ma a complicare le cose il fatto che il salone fosse chiuso da dentro con le chiavi inserite e che lei fosse rinchiusa poi nello sgabuzzino che fungeva da piccolo magazzino.

A pensare al gesto estremo però è il fidanzato, Khan Sadiq, il 28 anni di origini pachistane che gestiva il negozio di parrucchiere.  Ed è stato proprio lui a trovare il cadavere e l'lanciare l'allarme, dopo essere andato a controllare perché non riusciva più a mettersi in contatto con la giovane. Il salone era chiuso da dentro ed è stato necessario chiamare un fabbro per aprirlo.

"Sabato mattina sono passato in salone, c’era anche un’altra cliente fuori che aspettava. Era chiuso da dentro, con le chiavi sulla serratura. Ho suonato ma Laura non apriva. Ho pensato che fosse arrabbiata o che avesse problemi con la famiglia: una volta era già successo che si chiudesse dentro" ha raccontato l'uomo a Il Piccolo. Poi sabato pomeriggio è ritornato e col fratello di lei hanno deciso di chiamare un fabbro.

Laura erra distesa per terra a faccia in giù, sopra a un giubbotto nello sgabuzzino chiuso dall'interno. Per lei inutili i soccorsi medici del 118 allertati dai famigliari

"Tempo fa era stata seguita dal Sert e prendeva psicofarmaci. Ma da un po’ non ci andava più perché sembrava stesse bene. Molte cose sembravano ormai passate: aveva superato tanti problemi con la famiglia e aveva depositato le carte per il divorzio con l’ex marito. Pensavo che avesse superato i suoi problemi più gravi. Da due settimane diceva che questa vita non faceva per lei. Diceva “sono stanca, sono stufa”. Io cercavo di darle motivazioni per vivere, le dicevo che aveva due figli ma quando si sentiva più male tendeva ad avere comportamenti autolesionistici" ha rivelato l'uomo

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