“Il metodo Falcone funziona ancora oggi, entro l’anno novità sulle stragi”: parla il procuratore di Firenze

Il procuratore di Firenze Filippo Spiezia, che indaga sulle stragi di mafia del ’93 a Firenze e Milano, a Fanpage.it spiega l’eredità di Giovanni Falcone per i magistrati di oggi che si occupano di criminalità organizzata. Ma quali sono i fascicoli ancora aperti sulle stragi del ’93? Quando si concluderanno?
A cura di Giorgia Venturini
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Procuratore di Firenze Filippo Spiezia
Procuratore di Firenze Filippo Spiezia

L'eredità di Giovanni Falcone serve ancora oggi per portare avanti le indagini sulla criminalità organizzata. Ha istruito i magistrati che in questi anni stanno portando avanti gli accertamenti sulla mafia. Ma quale è l'eredita di Falcone? "Il rigore nella ricerca della prova, il non accontentarsi mai nella ricostruzione dei fatti, la ricerca della traccia finanziaria, la ricostruzione a ritroso della catena criminale, quindi delle tracce economiche del reato. E poi il grande insegnamento che le mafie sono sempre un passo avanti o più passi avanti rispetto alle autorità di contrasto". A Fanpage.it lo spiega il procuratore di Firenze Filippo Spiezia, che indaga sulle stragi di mafia del '93 a Firenze e Milano.

Quanto è importante l'eredità di Giovanni Falcone e il metodo Falcone anche nelle indagini di adesso sulla criminalità organizzata?

Giovanni Falcone ha lasciato una grandissima eredità spirituale a tutte le autorità di polizia giudiziarie: è di un valore inestimabile perché è di grandissima attualità, ma si proietta anche nel futuro. Ovvero: il rigore nella ricerca della prova, il non accontentarsi mai nella ricostruzione dei fatti, la ricerca della traccia finanziaria, la ricostruzione a ritroso della catena criminale, quindi delle tracce economiche del reato. E poi il grande insegnamento che le mafie sono sempre un passo avanti o più passi avanti rispetto alle autorità di contrasto.

Questo noi lo abbiamo verificato ad esempio rispetto quando ci siamo dovuti confrontare con le tecnologie digitali. Le organizzazioni criminali utilizzano gli strumenti di comunicazione telefonica criptata. C'è una fatica quindi anche nella possibilità di aggiornare la metodica investigativa perché parliamo di investigazioni ad alto tasso tecnologico.

Anche la prospettiva internazionale fu un chiaro faro della visione di Giovanni Falcone. Il magistrato e il pubblico ministero non deve preoccuparsi non soltanto di dove nasce l'indagine ma anche di dove culmina, quali sono le ramificazioni, i rapporti con le organizzazioni operanti all'estero. Questo è fondamentale.

Procuratore, quali indagini avete ancora aperte sulle stragi del '93?

La Procura distrettuale antimafia di Firenze è tuttora titolare di alcuni procedimenti penali riguardanti le cosiddette stragi continentali. Ci sono state già diverse sentenze, anche definitive, rispetto a tali fatti. Ci sono stati tanti giudici che si sono occupati di queste vicende. È stato calcolato che ci sono stati più di novanta giudici che hanno preso in carico questo gravoso compito di fare un accertamento giudiziario.

Sono state scritte più di 12.000 pagine. È evidente che noi ci stiamo occupando di aspetti che tendono a completare quelle ricostruzioni. Sul piano quantitativo, volendo per approssimazione dare una misura, manca ancora il 15 per cento della ricostruzione complessiva dei fatti.

Però è chiaro che, se lo spostiamo sul piano qualitativo, si tratta di segmenti ancora molto importanti, significativi, con cui cerchiamo di provare a dare delle risposte rispetto a dei quesiti importanti che sono rimasti ancora inesplorati o comunque che richiedono una risposta finale sul piano giudiziario.

I temi oggetto degli accertamenti sono collegati un po’ al tema di coloro che eventualmente hanno dato un contributo anche ‘morale' alle stragi e hanno rafforzato il proposito criminoso. Noi sappiamo, e questo è già emerso anche in dibattimenti pubblici, che tanto a Firenze per la strage dei Georgofili quanto a quella di via Palestro a Milano la scena del crimine vede la presenza di soggetti femminili. Quindi il lavoro ricostruttivo va in questa direzione di comprendere chi e perché.

E poi c'è il tema di forze estranee all'organizzazione mafiosa che hanno dato impulso, o quantomeno c'è stata un'adesione, ad una parte del progetto stragista.

Si parla infatti di mandanti esterni: quanti sono politici?

Quello che possiamo dire è che, come è noto, la mafia aveva anche un progetto politico oltre che un progetto criminale: tendeva a ottenere benefici legislativi sulla disciplina del 41 bis, dei collaboratori di giustizia.

Un altro tassello molto importante che forse non è stato colto nella sua pienezza deriva da una sentenza della Cassazione dell'aprile di quest'anno che si riferisce a "Ndrangheta stragista". La sentenza contiene un passaggio a nostro avviso importante, cioè riconosce adeguatamente provata la convergenza della strategia di Cosa Nostra e quella della ‘Ndrangheta per finalità politiche. Ora si tratta di organizzazioni che avevano i loro referenti politici.

Il tema centrale di queste indagini è capire se questo rapporto con esponenti della politica abbia riguardato soltanto un accordo elettorale o se, invece, quell'accordo fu più ampio e quindi comprendeva anche in tutto o in parte il disegno stragista.

Noi dobbiamo prendere atto che queste inchieste, quelle condotte da Palermo e da Caltanissetta, hanno registrato il più alto tasso di inquinamento e depistaggi. Non fanno onore alla storia di questo Paese. Dobbiamo interrogarci perché ancora oggi non si riesce a ottenere una piena chiarezza sulle stragi. Io qui mi do una duplice risposta: da un lato c'è una difficoltà di ricostruzione dovuta al decorso del tempo. Ma c'è anche un grado di resistenza ancora di certi ambienti a consentire un accertamento della verità.

Lei qualche mese fa ha detto che nel 2025 punterà a chiudere le indagini sulle sulle stragi del '93, lo conferma anche adesso?

Noi abbiamo già intanto definito segmenti meno rilevanti e segmenti più importanti. Crediamo che entro l'anno concluderemo sicuramente qualche altro troncone importante di queste inchieste.

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