Il dolore del papà di Katia, morta a 29 anni dopo essersi ammalata di Covid: “Voglio giustizia”

Non si dà pace Alfonso Lamberti per la morte della figlia Katia, scomparsa a soli 29 anni per complicazioni del Covid-19 all'ospedale Versilia. Per questo ha deciso di sporgere denuncia, per chiarire tutti i dubbi sul decesso improvviso della ragazza e per capire se ci siano responsabilità da parte di terzi. Come riporta la stampa locale, è stata presentata in Procura a Lucca la denuncia contro ignoti, in attesa degli esiti dell’autopsia, che dovrà accertare se la donna è morta a causa del Covid, cui era positiva. Il padre di Katia, tutelato dall’avvocato Lorenza Calvanese del foro di Arezzo, ha chiesto anche il sequestro probatorio delle cartelle cliniche relative all’intervento di chirurgia estetica cui la figlia si era sottoposta poco tempo prima e il sequestro anche delle telefonate al 118. "Vogliamo esser certi che non ci sia correlazione con quanto poi accaduto a Ferragosto. Io, personalmente, non credo che Katia sia morta a causa del Covid", ha detto Alfonso in una intervista al Corriere Fiorentino.
La vicenda aveva destato molta impressione non solo in Toscana ma in tutta Italia. Katia, 29 anni, era risultata positiva al Covid e aveva avuto i primi sintomi importanti intorno al 10 agosto. Poi un rapido peggioramento della situazione. Il fidanzato ha fatto in tempo solo a portarla in ospedale, dove è deceduta nonostante ogni tentativo di rianimazione. Secondo quanto ha raccontato il papà, "quando abbiamo riacceso il telefono di mia figlia abbiamo ritrovato oltre 20 telefonate inviate fra il 10 e il 14 agosto ai dottori che avrebbero dovuto occuparsi di lei. Alcune di queste, senza risposta, altre dalla durata anche di 25 minuti. Noi di questo non sapevamo nulla, perché Katia non voleva preoccuparci e all’inizio non ci ha detto esattamente quali fossero le sue condizioni di salute. Ma i dottori, al contrario, ne erano perfettamente a conoscenza: Katia avrebbe dovuto essere ricoverata, ad un certo punto è gonfiata in viso e sulle palpebre, ma non è stata ospedalizzata come invece avevano chiesto lei e il suo compagno". Insomma, si vuole capire se la ragazza avrebbe potuto essere salvata e se ci sia una reale correlazione tra il decesso e l'infezione da Covid-19, contro cui avrebbe dovuto essere vaccinata entro fine mese.