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Caso Nada Cella, il giudice rinvia l’udienza al primo marzo per decidere se ci sarà un processo

Il giudice Angela Nutini davanti alla quale si è discussa l’udienza preliminare per decidere sull’eventuale rinvio a giudizio di Annalucia Cecere, accusata di avere ucciso nel 1996 a Chiavari Nada Cella, segretaria del commercialista Soracco, ha rinviato l’udienza al prossimo primo marzo. Quel giorno ci saranno le repliche e poi la decisione.
A cura di Susanna Picone
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Il caso Nada Cella torna in tribunale. Oggi c’è stata l'udienza preliminare davanti al giudice Angela Nutini che dovrà decidere sull'eventuale rinvio a giudizio di Annalucia Cecere, l'ex insegnante accusata di avere ucciso il 6 maggio 1996 a Chiavari (Genova) la segretaria del commercialista Marco Soracco. Entrando questa mattina in tribunale, la signora Silvana Smaniotto, mamma di Nada Cella – che per tutti questi anni ha sempre cercato la verità su sua figlia – ha parlato di "un giorno triste".

Il giudice ha rinviato l'udienza al prossimo primo marzo. Quel giorno ci saranno le repliche e poi la decisione. Oggi hanno parlato prima la pm Gabriella Dotto poi Sabrina Franzone e Laura Razetto, gli avvocati della mamma di Nada e della sorella Daniela, e poi Andrea Vernazza, Giovanni Roffo e Gabriella Martini, i difensori degli accusati.

Cecere non era presente in aula, a difenderla ci sono gli avvocati Giovanni Roffo e Gabriella Martini. Il gup dovrà decidere se mandare a processo anche il datore di lavoro della vittima, e Marisa Bacchioni, l'anziana madre dell'uomo (entrambi difesi dall'avvocato Andrea Vernazza). Sono accusati di favoreggiamento e false dichiarazioni al pubblico ministero.

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Per la pm Gabriella Dotto, Annalucia Cecere avrebbe massacrato Nada Cella nello studio del commercialista a causa della gelosia che provava per lei. Soracco e la mamma, invece, avrebbero mentito nel corso degli interrogatori fatti fino a pochi mesi fa. Il sospetto è che avrebbero coperto la presunta assassina per evitare che si scoprisse un giro sospetto di soldi.

"Noi speriamo solo di riuscire a ottenere un rinvio a giudizio. C'è la richiesta corposissima della pubblico ministero e stiamo preparando le costituzioni di parte civile. Siamo ovviamente un passo indietro rispetto al pm, anche rispetto alla conoscenza approfondita degli atti. Quello che potevamo fare lo abbiamo fatto prima", aveva detto nei giorni scorsi a Fanpage.it l’avvocata Sabrina Franzone, legale della mamma di Nada Cella. "Lei per più di 20 anni ha vissuto senza sapere né chi, né perché Nada fosse stata uccisa, ma ha sempre creduto che prima o poi ce l’avrebbe fatta. Forse non riusciremo mai a capire davvero perché, ma ora sappiamo chi e questo è già tanto", ha detto ancora l'avvocata parlando della signora Silvana, mamma della vittima.

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