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News su migranti e sbarchi in Italia

Il carabiniere arrivato per primo a Cutro: “Ho visto la barca spezzata e quei corpi sotto le macerie”

Le testimonianze a Fanpage.it dei carabinieri che per primi hanno soccorso i migranti coinvolti nel terribile naufragio verificatosi a largo di Crotone nella notte tra il 25 e il 26 febbraio: “Il mare era i tempesta, abbiamo visto i volti dei superstiti sanguinanti. Molti erano sotto le macerie del barcone”.
A cura di Ida Artiaco
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Sulla destra il carabiniere Gioacchino Fazio.
Sulla destra il carabiniere Gioacchino Fazio.
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"Quando siamo arrivati sulla spiaggia abbiamo visto la barca spezzata in due e i corpi bloccati sotto le macerie. Alcuni avevano il volto che sanguinava". A parlare è Gioacchino Fazio, carabiniere in servizio alla stazione radiomobile di Crotone, arrivato per prima sul luogo del naufragio di migranti verificatosi tra sabato 25 e domenica 26 febbraio, il cui bilancio continua a salire.

Al momento sono 62 i morti accertati, 81 invece i sopravvissuti. Ai microfoni i Fanage.it il militare ha raccontato che subito dopo il suo arrivo sulla spiaggia di Steccato di Cutro, nel Crotonese, "abbiamo trovato le prime persone ancora in vita con i volti sanguinanti che indicavano il luogo del presunto impatto dell'imbarcazione. Ci siamo tuffati in acqua per recuperare chi era ancora vivo, portandoli a riva. Ma più andavamo avanti verso la battigia e più c'erano corpi in balia delle onde che recuperavamo mettendoli sulla riva per far si che non venissero trascinati ancora dal mare, che era in tempesta, Inoltre, era buio pesto e c'era vento".

Una scena drammatica, che mai nessuno avrebbe potuto immaginare di trovare. Neanche il brigadiere Lorenzo Nicoletta, che ha preso la drammatica segnalazione: "Ho ricevuto sul numero unico di emergenza 112 una chiamata da un numero internazionale in lingua inglese e in una situazione di concitazione, dal momento che si sentivano urla", ha spiegato a Fanpage.it.

Brigadiere Lorenzo Nicoletta.
Brigadiere Lorenzo Nicoletta.

"Mi ha fatto capire che si trovava insieme a tante altre persone su una imbarcazione in mezzo al mare e chiedeva aiuto – ha continuato Nicoletta -. Non avendo la possibilità di sapere dove si trovava, ho provveduto a localizzare il numero di telefono con dei sistemi che abbiamo noi in centrale operativa ottenendo come risultato la foce del fiume Tacina a Steccato di Cutro. Subito ho avvisato la Capitaneria di Porto e ho inviato la prima pattuglia disponibile. Ho chiesto anche l'intervento di altre pattuglie. Per semplificare l'arrivo in una zona non facilmente raggiungibile, ho inviato la posizione esatta sui cellulari per avere certezza di garantire prontissimo intervento".

Ispettore antincendi Pasquale Luzzaro
Ispettore antincendi Pasquale Luzzaro.

Tra i primi ad accorrere sul luogo della tragedia anche l'Ispettore Pasquale Luzzaro: "C'ero anche io ieri – ha ricordato -. Lo scenario era emotivamente forte, c'erano un sacco di corpi sulla spiaggia, donne e bambini. Quando è arrivata la prima squadra i resti dell'imbarcazione erano già a riva. Credo che a causa del mare agitato abbia impattato con la riva e si sia sgretolata con le onde. Mi porto un sacco di tristezza. Stiamo continuando a cercare persone vive ma non ci stiamo riuscendo, stiamo trovando solo corpi. Tuttavia, non abbiamo numeri certi, quindi saremo qui fin quando ce ne daranno la possibilità", ha concluso.

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