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Covid 19

Come reagiscono i super ricchi al Coronavirus? Chi emigra su isole deserte, chi si chiude nei bunker

Non solo case vacanze, ma intere isole di proprietà, bunker di emergenza in Paesi scampati (finora) alla pandemia di Covid-19, équipes mediche personali, tecnologie avanzate di filtraggio dell’aria, cibo e scorte bastanti per anni, iniezioni di lusso. “I ricchi non possono vivere su un’isola circondata da un oceano di povertà. Noi respiriamo tutti la stessa aria. Bisogna dare a tutti una possibilità” disse una volta Ayrton Senna, tre volte Campione del mondo di Formula 1. Chissà che cosa direbbe ora che i ricchi sono volati nelle loro isole proprio per non respirare la stessa aria degli altri. Spesso, incolumità sanitaria fa rima con incolumità fiscale: per questo motivo non saremo mai abbastanza grati al progressismo dei politici che, ormai tempo, troppo tempo addietro, hanno garantito welfare e sanità pubblica al Paese.
A cura di Stela Xhunga
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“I ricchi non possono vivere su un'isola circondata da un oceano di povertà. Noi respiriamo tutti la stessa aria. Bisogna dare a tutti una possibilità” disse una volta Ayrton Senna, tre volte Campione del mondo di Formula 1. Chissà che cosa avrebbe detto oggi che i ricchi volano nelle loro isole private proprio per non respirare la stessa aria degli altri. Qualcuno vedrà della “invidia sociale” dietro l'assunto, ma, spesso, incolumità sanitaria fa rima con incolumità fiscale. Per questo motivo non saremo mai abbastanza grati al progressismo dei politici che, ormai tempo, troppo tempo addietro, hanno garantito welfare e sanità pubblica al Paese.

Voli su jet privati, destinazione: isole di proprietà e bunker

Non solo case vacanze, ma intere isole di proprietà, bunker di emergenza in Paesi, finora, scampati alla pandemia di Covid-19, équipes mediche personali, tecnologie avanzate di filtraggio dell’aria, cibo e scorte bastanti per anni. Chi, in questi giorni di isolamento, volesse approfondire i paradisi fiscali e gli scandali offshore che si spesso si nascondono dietro queste isole di proprietà ai Caraibi et similia, può guardarsi l’inchiesta che Report ha condotto con ICIJ, il consorzio internazionale di giornalisti investigativi che da 20 anni si occupa di inchieste internazionali e ha vinto il premio Pulitzer per l'inchiesta Panama Papers nel 2016. L’espandersi della pandemia da Coronavirus darà il via (anzi lo ha già fatto) al fenomeno delle migrazioni dei “super ricchi”, altrimenti detti “high net worth individuals” (HNWIs), ossia coloro la cui ricchezza personale è pari o superiore a 1 milione di dollari. Eravamo abituati ai migranti poveri che scappano dalla fame e dalle malattie, invece migrano anche i ricchi, anzi i super ricchi. Adam Twidell, amministratore delegato del servizio di prenotazione di jet privati PrivateFly, ha dichiarato che la sua azienda continua registrare incrementi di prenotazioni da parte di ricchi che lasciano i Paesi anche a basso rischio epidemico per timore di non poterlo più fare successivamente a causa delle restrizioni. Molti, invece, hanno incentivato lo spostamento con i jet privati per evitare contatti con i passeggeri delle compagnie aeree. “I membri che viaggiano commercialmente scelgono di prenotare servizi d'élite negli aeroporti, non la tipica sala di prima classe” – ha dichiarato al The Guardian Twidell – “ad esempio, terminali privati dove gli ospiti vengono accolti e dotati della propria suite. Il check-in, la dogana e la sicurezza vengono effettuati privatamente e gli ospiti vengono portati alle porte dell'aeromobile. I membri possono richiedere che il molo venga sgombrato in modo da ridurre al minimo i contatti con gli altri passeggeri sulla strada per il loro posto”.

Cliniche private: corsie preferenziali per test del tampone e iniezioni di lusso

Chi non può permettersi un’isola privata, riferisce il the Guardian, assedia i medici nelle cliniche private di Harley Street, a Londra e in tutto il mondo, chiedendo di fare test del tampone privati. In Gran Bretagna, a differenza che in Italia, stanno facendo il test del tampone solo alle persone con una “grande possibilità” di contrarre la malattia, ovvero solo coloro che hanno avuto uno stretto contatto con un caso confermato o che si sono recentemente recati in un Paese ad alto rischio. In Gran Bretagna, in media, si aspetta dai 6 ai 10 giorni per conoscere il risultato del test. Mark Ali, amministratore delegato e direttore medico della Private Harley Street Clinic, ha dichiarato: “persone molto facoltose chiedono se possono pagare per i test privati. Sfortunatamente, non siamo in grado di offrire test, in quanto l'NHS (ndr. il sistema sanitario sazionale inglese) ha affermato che tutti i test dovrebbero essere eseguiti a livello centrale. Il Dipartimento della sanità e dell'assistenza sociale ha imposto che tutti i test debbano essere eseguiti dal SSN e da Public Health England (PHE)”.

A fronte della dichiarazione ufficiale della Private Harley Street Clinic, sempre il the Guardian riporta la testimonianza di un dipendente della clinica (tutelato dall’anonimo) che dichiara che la clinica privata, in realtà, avrebbe già eseguito privatamente molti test del tampone per clienti facoltosi, spediti anche all’estero, nel caso dei clienti “emigrati”. Mentre Ali, un chirurgo cardiovascolare della Private Harley Street Clinic, ha affermato che la maggior parte dei suoi clienti chiede la vaccinazione contro il Covid-19, anche se gli scienziati hanno affermato che ci sarebbe voluto almeno un anno prima di sviluppare un vaccino. “[L'epidemia di Covid-19] ha sicuramente scatenato le reazioni delle persone”, ha detto Ali “abbiamo somministrato molti vaccini similari” e “iniezioni endovenose di vitamine e minerali per rafforzare il sistema immunitario”. “Sappiamo che il 90% degli adulti ha una carenza di vitamine – cosa c'è di meglio che un potenziamento immunitario per via endovenosa? Un'infusione endovenosa garantisce la consegna immediata e ottimale di questi nutrienti alle cellule del corpo e i nutrienti dovrebbero includere vitamine come vitamina C, complesso di vitamina B12, glutatione, zinco e aminoacidi essenziali come arginina, taurina, lisina e citrullina” assicura il medico. Ogni iniezione costa in media £ 350 (circa 400 euro).

C’è poi chi, come il miliardario 84enne Ken Langone, co-fondatore della catena Home Depot, all’indomani della pandemia, ha chiesto un consulto a un dirigente e a un grande scienziato della NYU Langone Health, l'omonimo ospedale di New York finanziato dallo stesso Langone. “Quello che mi è stato detto da persone che sono più intelligenti di me nelle malattie è che al momento è una brutta influenza”, ha detto l’anziano imprenditore ai microfoni di Bloomberg. A tutto c'è rimedio, meno che alla stupidità.

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