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I primi vaccini universali contro il Covid-19 potrebbero arrivare già nel 2024

I primi vaccini universali contro il Covid-19 a prova di variante potrebbero essere disponibili già nel 2024. Gli scienziati però stanno lavorando a sieri capaci di proteggere l’essere umano da tutti i ceppi di Coronavirus.
A cura di Gabriella Mazzeo
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I primi vaccini contro il Covid-19 a prova di variante potrebbero essere pronti per il 2024, ma l'obiettivo è quello di iniziare a realizzare veri e propri sieri "universali" contro tutti i ceppi del virus.

A condurre lo studio DIOSynVax, una società con sede a Cambridge che ha ricevuto di recente 42 milioni di dollari dalla Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI), fondata da Bill e Melinda Gates.

A capo della società c'è Jonathan Heeney, scienziato che negli Anni '80 ha iniziato a studiare i coronavirus in Oregon. Heeney era infatti stato mandato a studiare la malattia (ancora) sconosciuta che stava causando l'ondata di morti improvvise in alcuni ghepardi nati in cattività.

Ora l'esperto e il suo team sono chiamati a realizzare vaccini in grado di proteggere da più ceppi del Coronavirus e, forse, anche da intere famiglie di virus. Un'impresa finora impossibile mai riuscita nella storia della virologia.

Il precedente più noto è quello della realizzazione dei vaccini contro l'influenza che però non ha mai portato a un siero definitivo.

Questi studi contro il Coronavirus hanno ricevuto finanziamenti per circa 200 milioni di dollari. In un secondo momento, il NIH, il National Institutes of Health, ha stanziato altri 36 milioni di dollari.

Heeney ha tentato per anni di sviluppare un unico vaccino contro Ebola, virus Marburg e febbre di Lassa. Per il momento gli studi non hanno prodotto i risultati sperati, ma sono estremamente avanzati. L'approccio usato sul Coronavirus, promette Heeney, sarà simile.

"Osserviamo gli elementi comuni nelle varianti del Coronavirus – ha spiegato – e poi quello che non cambia. Speriamo di ottenere risultati con questo metodo".

Gli scienziati concordano sul fatto che un vaccino universale sia possibile per il futuro: si tratterebbe di una scoperta rivoluzionaria per l'umanità, soprattutto per fermare la devastazione causata da Sars, Mers e Sard-Cov-2 negli ultimi anni.

Per arrivare all'apice della ricerca sul vaccino contro i coronavirus, bisognerà prima raggiungere obiettivi intermedi lungo la strada. Di conseguenza è probabile che un primo vero passo verso un vaccino universale contro il virus sia un siero "a prova di variante", capace di proteggere da tutti i ceppi attuali di Coronavirus, rallentando così la trasmissione del Covid-19 e permettendo di superare la pandemia.

Per raggiungere questo primo risultato, gli scienziati stanno lavorando a vaccini basati su virus modificati e innocui noti come adenovirus, nanoparticelle di ferritina e RNA autoamplificante, molto simile all'RNA messaggero (mRNA) già in uso per i vaccini attualmente somministrati.

I progressi saranno ovviamente più lenti rispetto a quelli registrati durante la prima ondata del Covid, quando gli scienziati hanno iniziato a lavorare a dei vaccini che riducessero gli effetti devastanti del virus.

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