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I neofascisti inglesi vogliono trasmettere il covid a neri, ebrei e musulmani

Un dossier della Commissione britannica per la lotta all’estremismo e al terrorismo che ha reso noto di aver ricevuto notizie di gruppi neonazisti e neofascisti intenzionati a usare la crisi sanitaria del coronavirus per promuovere campagne xenofobe e razziste: in alcuni gruppi si ordina di infettare neri, ebrei e musulmani.
A cura di Davide Falcioni
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"Ne usciremo migliori", si diceva un po' ovunque all'inizio della pandemia. Non è così per tutti e di certo non lo è per i gruppi dell'estrema destra inglese, che nelle loro comunicazioni interne avrebbero dato l'ordine di infettare più ebrei, neri e musulmani possibile. A rivelarlo è un dossier della Commissione britannica per la lotta all’estremismo e al terrorismo che ha reso noto di aver ricevuto notizie di gruppi neonazisti e neofascisti intenzionati a usare la crisi sanitaria del coronavirus per promuovere campagne xenofobe e razziste, “per seminare divisione” e creare discordia sui social network. In particolare, oltre a post che attribuiscono ai musulmani la diffusione del virus, ne sarebbero stati fatti circolare anche altri che davano l’ordine di infettare di proposito immigrati e minoranze. Una strategia comunicativa simile però viene usata anche dai gruppi islamisti che diffondono notizie secondo cui il CoVid altro non sarebbe che una punizione divina per l’occidente infedele e corrotto; mentre altri gruppi – di matrice complottista – avrebbero diffuso fake news secondo cui il virus sarebbe conseguenza della tecnologia 5G.

L'emergenza sanitaria ha rappresentato quindi anche nel Regno Unito un'occasione formidabile, e probabilmente irripetibile, per diffondere bufale e incanalare odio contro delle minoranze: a destare più preoccupazione, come detto, sono i gruppi afferenti all'estrema destra, impegnati al massimo nel tentativo di scaricare le responsabilità sui loro "nemici giurati" – ovvero ebrei, neri e musulmani. Secondo la Commissione britannica per la lotta all’estremismo politici e gruppi neofascisti hanno tentato di sfruttare la pandemia per promuovere il loro messaggio xenofobo e populista, incanalando l'intolleranza e l'odio verso le minoranze etniche, razziali o religiose.

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