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I genitori di Matteo Renzi, Tiziano e Laura Bovoli, sono stati assolti nel processo per false fatture

La corte d’Appello di Firenze ha assolto “perché il fatto non costituisce reato”, Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli, genitori dell’ex premier Matteo, nel processo per false fatture.
A cura di Ida Artiaco
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La corte d'Appello di Firenze ha assolto "perché il fatto non costituisce reato", Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli, genitori dell'ex premier Matteo, nel processo per false fatture.

I due erano finiti sotto accusa insieme con l'imprenditore Luigi Dagostino, noto anche come "il re degli outlet", condannato invece a 9 mesi per truffa, con pena ridotta.

La Corte, accogliendo la ricostruzione delle difese, ha largamente riformato la sentenza di primo grado, con la quale ai due coniugi era stata inflitta una pena di 1 anno e 9 mesi e a Dagostino di 2 anni. La Procura generale aveva chiesto la conferma delle condanne del primo grado.

"Dopo anni di lotta e dolore i miei genitori sono stati assolti: il fatto non costituisce reato. Sono felice per loro e per tutti noi. Non auguro a nessuno di vivere ciò che hanno dovuto vivere i miei, non si meritavano tanto odio. Ha vinto la giustizia, ha perso il giustizialismo", è stato il commento di Matteo Renzi su Twitter.

Il processo era relativo a due e fatture risalenti al 2015, una per un importo di 20mila euro e l’altra di 140mila euro, relative a studi di fattibilità che Tramor – società di gestione dell’outlet The Mall di Reggello (Firenze) di cui all’epoca era amministratore delegato Luigi Dagostino – aveva incaricato le società Party ed Eventi 6, facenti capo ai genitori di Renzi.

"Non ho mai fatto fatture false. Ho fiducia nella legge. Credo che la legge sia uguale per tutti, anche per chi si chiama Renzi. Mio marito è esperto nel settore commerciale ma non capisce nulla in amministrazione. Mi assumo completamente la responsabilità della fattura da 20mila euro fatta da Party per un lavoro ben preciso che avrebbe dovuto svilupparsi: attirare i clienti verso quei negozi poco frequentati nell’outlet the mall. Un progetto mai andato fino in fondo perché, grazie al fango gettato dalla stampa sono stata costretta a chiudere l’azienda. Mio figlio, allora a Palazzo Chigi, mi ha detto di chiudere l’azienda. E cosi feci", ha detto Laura Bovoli in aula a Firenze oggi prima della sentenza di assoluzione.

"Io non ho mai chiesto nulla a mio figlio Matteo in materia di incarichi e nomine politici", ha invece detto Tiziano Renzi, aggiungendo: "Anzi, è stato Matteo a riferirmi che anni fa il marito di una magistrata si era rivolto a lui per la nomina in un'istituzione politica".

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