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I 146 migranti da 12 giorni a bordo della Alan Kurdi trasbordati su un traghetto Tirrenia

Dopo un’interminabile attesa durata dodici giorni i 146 migranti soccorsi dalla nave Alan Kurdi dell’Ong Sea Eye sono stati trasferiti sulla motonave della Tirrenia ‘Raffaele Rubattino’: i naufraghi, molti dei quali ormai esausti, si sono lasciati andare a un lungo applauso non appena hanno visto i medici.
A cura di Davide Falcioni
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L'incubo è finito. Dopo un'interminabile attesa durata dodici giorni i 146 migranti soccorsi dalla nave Alan Kurdi dell'Ong Sea Eye sono stati trasferiti sulla motonave della Tirrenia ‘Raffaele Rubattino': i naufraghi, molti dei quali ormai esausti, si sono lasciati andare a un lungo applauso non appena hanno visto i medici dell'Usmaf che a bordo delle motovedette della guardia costiera si sono avvicinati alla Alan Kurdi. I migranti sull'imbarcazione della Ong tedesca Sea-eye sono dovuti rimanere per 12 giorni in mare al largo di Palermo dopo la decisione del governo italiani di dichiarare "non sicuri" i porti del paese a causa della pandemia di coronavirus.

Le operazioni di trasbordo, coordinate dall'Usmaf e dal ministero della Salute, si sono concluse nel pomeriggio ed hanno visto il coinvolgimento di prefettura, forze dell'ordine e Capitaneria di porto. A bordo anche 22 operatori della Croce rossa italiana, che avevano raggiunto la Alan Kurdi in mattinata. Entrambe le navi, rimaste affiancate al largo di Palermo, sono state poste in quarantena. Domani verranno effettuati i tamponi sia sull'equipaggio della Alan Kurdi che sui migranti. "Le autorità sanitarie chiederanno ogni giorno informazioni sullo stato di salute degli ospiti – spiegano i soccorritori – rimanendo allerta nell'eventualità di emergenze che potrebbero richiedere interventi da terra".

Nei giorni scorsi il governatore siciliano Musumeci e il sindaco di Palermo Orlando avevano più volte sollecitato una soluzione che tenesse insiemele esigenze sanitarie legate all’emergenza coronavirus con quelle umanitarie. Il primo cittadino palermitano, in particolare, aveva mantenuto i contatti con la Alan Kurdi tramite il portavoce della ong, Jean Ribbeck. In un tweet il responsabile della nave di Sea Eye, Gorden Isler, scrive: “Con l’approvazione delle autorità, Alan Kurdi è appena entrato nelle acque italiane. Non è un caso che questo aiuto provenga da Palermo. Grazie Leoluca Orlando per l’impegno senza precedenti e il supporto concreto”.

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