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Giorgio, sopravvissuto 24 ore al gelo nel crepaccio: “In quei momenti non puoi aver paura”

La drammatica esperienza di cui è stato protagonista il 47enne Giorgio De Bona dopo essere caduto durante una escursione tra le montagne nel Bellunese: sopravvissuto una notte al gelo in un crepaccio.
A cura di Antonio Palma
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"In quei momenti non hai paura, pensi solo a come agire per restare in vita. Pensi con estrema razionalità a tutto", così il 47enne Giorgio De Bona racconta la drammatica esperienza di cui è stato protagonista dopo essere caduto durante una escursione tra le montagne nel Bellunese ed essere sopravvissuto una notte al gelo in un crepaccio incastrato nella roccia. "Non sono mai stato fermo per tutta la notte non ho mai chiuso gli occhi. Intorno a me c’era lo strapiombo. Se fossi caduto di nuovo non sarei più riuscito ad uscirne vivo" ha confessato al Corriere del Veneto l'alpinista residente ad Alpago che, dopo una giornata in ospedale, ora si è ripreso anche se con qualche inevitabile ammaccatura.

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Una esperienza drammatica durata oltre 24 ore in cui ha rischiato seriamente di morire, prima per la caduta e poi per assideramento. "Sono caduto ad un certo punto senza poter far nulla, a testa in giù alla fine della corsa ero in un posto stretto, incastrato nella roccia" ha ricordato Giorgio De Bona che era partito per una escursione sabato mattina. Con una grande forza di volontà ma anche con tanto allenamento e addestramento, il 46enne però alla fine è riuscito ad arrampicarsi in una zona relativamente più sicura dove ha atteso per ore l'arrivo dei soccorsi che lo stavano cercando dopo l'allarme lanciato dai familiari che lo aspettavano a casa. Proprio il pensiero dei famigliari, della moglie e dei due figli piccoli ha aiutato psicologicamente l'escursionista a non cedere. Alla compagna ha continuato a inviare messaggi pur sapendo che non c'era linea, messaggi che sono diventati una testimonianza e descrizione di quanto gli è accaduto.

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"Sono vivo, gli elicotteri mi passano sopra ma non mi vedono" aveva scritto in uno dei messaggi. De Bona ha visto passare l’elicottero per ben due volte ma nessuno riusciva individuarlo in quel crepaccio con pareti a strapiombo e solo due metri a disposizione. Per non ghiacciare ha continuato a muoversi impostando la sveglia ogni 30minuti per cambiare posizione e non addormentarsi. L'incubo è finto solo al mattino seguente , domenica, quando un elicottero lo ha visto nel fondo della gola nel versante tra Monte Cavallo e Rifugio Semenza ed è partito il recupero. "Ho alzato le braccia, le ho sventolate e loro mi hanno visto" ha ricordato De Bona che poi è stato portato in ospedale e ha potuto finalmente riabbracciare i suoi cari

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