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Genova, il Ministero dei Trasporti boccia il progetto Gronda: “Valutiamo altre opzioni”

No del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al progetto della Gronda di Genova dopo i risultati dell’analisi costi benefici e di quella giuridica relativi all’opera: “Valutiamo opzioni infrastrutturali più efficienti in termini trasportistici, ambientali e finanziari”. Ira del governatore della Liguria Giovanni Toti: “Colpo di coda di Toninelli”.
A cura di Ida Artiaco
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Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato da Danilo Toninelli ha bocciato il progetto della Gronda di Genova. Il no del Mit è arrivato, come si legge in un comunicato pubblicato nella tarda serata di mercoledì 21 luglio sul sito del dicastero, dopo l'analisi dei costi e benefici e quella giuridica relativa all'opera, che suggeriscono "di perseguire opzioni infrastrutturali più efficienti in termini trasportistici, ambientali e finanziari". Lo studio, si legge, "ha riguardato non solo il progetto originario, ma anche alcune soluzioni alternative finalizzate al potenziamento del nodo stradale di Genova. Ricordiamo che l'attuale progetto prevede un costo complessivo di 4,7 miliardi per 120 mesi di realizzazione".

In particolare, si legge ancora nel comunicato, "l'analisi giuridica che valuta le problematiche connesse agli obblighi contrattuali (la realizzazione della Gronda rientra nella concessione di Autostrade per l'Italia), calcola il prezzo dello scioglimento in almeno un miliardo. Ammonta, al netto del mancato guadagno indennizzabile nella misura del 10% dell'utile ritraibile, a circa 1 mld di euro".

Gronda, ira di Toti: "Colpo di coda di Toninelli"

Numerose le polemiche suscitate dall'analisi costi benefici. I primi a prendere la parola sono stati i vertici di Autostrade che hanno definito la nota pubblicata dal Mit "di una superficialità sconcertante e porta a conclusioni sbagliate. L'opera è stata suggerita da migliaia di genovesi che hanno partecipato al dibattito pubblico". Ma, soprattutto, le conclusioni del dicastero hanno scatenato l'ira del governatore della regione Liguria Giovanni Toti, che non ha usato mezzi termini commentando la notizia attraverso la sua pagina Facebook. "Il colpo di coda di Toninelli – si legge nel post -. Anche se il governo non esiste più, il Ministero delle Infrastrutture a guida grillina boccia la Gronda di Genova, un progetto già fatto e che gli italiani stanno già pagando. Anzi, molte persone e molte aziende sono già state espropriate perché il cantiere sarebbe già dovuto partire mesi fa. L'arroganza non ha limiti: per compiacere i grillini liguri, che in campagna elettorale si sono schierati contro l'opera, il governo boccia un'infrastruttura strategica per tutti i porti e il nord-ovest del Paese. E questo nonostante tutte le associazioni di impresa, i sindacati, le categorie, i professionisti, chiunque viva e lavori in Liguria sia favorevole alla sua realizzazione. Il confronto istituzionale c'è già stato! Così come il dibattito pubblico, voluto dal Pd, tra i cittadini coinvolti nel progetto. Ed ecco che dopo aver aspettato anni per colpa della sinistra, ora siamo ancora bloccati per colpa dei 5 Stelle. E adesso che si mettono pure insieme a Roma… che disastro sarà? Aspetto il Pd che venga a dire, pur di andare al governo, che ha ragione Toninelli".

La gronda al centro dello scontro politico tra Lega e M5S

La realizzazione della Gronda è stata al centro di un lungo dibattito che aveva portato nei mesi passati, subito dopo il crollo del Ponte Morandi, ad un acceso scontro politico tra Lega, favorevole da un lato, e M5S, contrario, dall'altro. Proprio in occasione delle commemorazioni per il primo anniversario della strage del 14 agosto scorso Matteo Salvini al termine di un pranzo con il sindaco Marco Bucci e Toti, aveva ribadito che "la Gronda si farà", facendo intendere che un prossimo governo da lui guidato l'avrebbe certamente sbloccata.

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