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Genio dei robot ma alla maturità solo 90: “La scuola non permette di sperimentare”

Valeria Cagnina, 18enne piemontese che era finita anche nella lista nella lista delle 50 donne più influenti nel mondo dell’innovazione, ha deciso di lasciare la scuola e presentarsi da privatista perché i prof avevano minacciato di non ammetterla a cause delle troppe assenze accumulate per seguire le sue passioni.
A cura di Antonio Palma
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È stata definita un genio nostrano dei robot, parla in summit internazionali e gira nelle scuole pubbliche e private di tutto il mondo per dimostrazioni e conferenze ma tutto questo non è bastato affatto ad ottenere il massimo dei voti alla maturità.  Stiamo parlando di Valeria Cagnina, 18enne piemontese che l'anno scorso, ad appena 17 anni, era finita nella lista nella lista delle 50 donne più influenti nel mondo dell'innovazione in Italia tra imprenditrici, manager d’azienda e docenti universitarie per essersi distinta nel mondo dell’innovazione e della tecnologia. Anche per lei infatti è arrivato il momento della Maturità e quest'anno ha dovuto affrontare il vecchio esame di stato superandolo senza problemi con un discreto 90 come punteggio ma senza l'eccellenza del 100. Come spiega La Stampa, è tutta colpa delle troppe assenze a scuola dovute proprio ai suoi tanti impegni e alla vita frenetica che ha scelto per seguire la sua passione.

Del resto la tecnologia, la robotica e il mondo che la circonda è un percorso  di vita che l'ha tenuta impegnata fino dall'infanzia. Una passione che di recente ha deciso che vale la pena trasmettere proprio ai più piccoli organizzando un campo scuola per insegnare coding e come si costruisce un robot anche ai bambini come ha fatto lei a soli 11 anni. Valeria ha frequentato quasi fino all'ultimo l'indirizzo di informatica nell'istituto tecnico Volta di Alessandria, la sua città, ma rischiava addirittura di non venire ammessa per le troppe e continue assenze. I professori infatti avevano minacciato di escluderla addirittura dall'esame di maturità così lei ha abbandonato tutto andando per la sua strada e presentandosi da privatista a Biella. "I voti contano poco. La scuola è importante certo, bisogna farla al meglio se si decide di concentrarsi solo su quello. Ma se trovi altro che ti appassiona avere dei 7 e 8 anziché dei 10 va bene lo stesso" ha spiegato al quotidiano, annunciando però che proseguirà gli studi anche all'università in ingegneria informatica ma rigorosamente online.

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