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“Gastone” De Santis rischia ancora l’amputazione di una gamba

Lo ha reso noto il suo avvocato: l’ultrà della Roma, accusato di aver sparato a Ciro Esposito, è ricoverato in una struttura ospedaliera protetta.
A cura di Davide Falcioni
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Michele D'Urso, uno degli avvocati di Daniele De Santis, l'ultrà della Roma accusato di aver sparato a Ciro Esposito, ha riferito che entro la fine di settembre termineranno gli accertamenti tecnici per l'incidente probatorio nell' inchiesta sull'omicidio del giovane tifoso del Napoli. "Gli accertamenti tecnici riguardano la pistola e le tracce ematiche – ha detto il legale -. Devono concludersi obbligatoriamente entro fine settembre, quando ci sarà la seconda udienza dell'incidente probatorio". Nel frattempo secondo il suo avvocato sono ancora gravi le condizioni di De Santis, vittima di un pestaggio da parte di numerosi ultrà del Napoli dopo il suo assalto a un pullman di rivali il pomeriggio del 3 maggio a Roma. ‘Gastone' – come è soprannominato – è stato trasferito in una struttura ospedaliera superprotetta a Viterbo dopo la morte di Esposito, nel timore di ritorsioni. "L'infezione alla gamba non guarisce, c'è ancora il rischio di amputazione – ha riferito D'Urso -. E' difficile anche per noi avvocati avvicinarci per parlare di questioni legali, a causa del rischio di trasmettergli batteri".

"Gastone" De Santis: "Dovevo morire io, non Ciro Esposito"

Quando ha appreso la notizia della morte di Ciro Esposito Gastone ha commentato: "Dovevo morire io, invece è morto lui. Non ci posso pensare che è morto. Più che altro non ci voglio credere". L'ultrà della Roma rimane accusato di aver aperto il fuoco nei confronti del tifoso napoletano, anche se nell'ultimo mese gli inquirenti avrebbero individuato alcuni complici: si tratterebbe di ultrà della Roma ma anche di militanti dell'estrema destra, non sconosciuti agli ambienti "neofascisti" romani. Risalire alle loro identità non è stato semplice dal momento che nessun testimone è stato in grado di riconoscerli, poiché il 3 maggio indossavano caschi integrali mentre assaltavano l'autobus dei tifosi del Napoli.

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