Garlasco, nel computer di Chiara Poggi c’era un video di Andrea Sempio: “Aperto il giorno dopo il delitto”

Un video in cui si vede Andrea Sempio trovato nel computer di Chiara Poggi, la giovane uccisa nella sua villetta di Garlasco nell’agosto del 2007. Si tratterebbe di un filmato realizzato qualche mese prima del delitto che riprenderebbe Sempio – all’epoca amico di Marco Poggi e oggi di nuovo sotto indagine – in quella che sembra una scuola insieme ad altri ragazzi.
Le immagini sono di bassa qualità, si intravedono però dei ragazzi che giocano e finiscono per rompere una cattedra. La notizia di questo video – che 18 anni fa non è stato ritenuto di interesse investigativo e al momento non si sa se avrà un peso nelle nuove indagini – è stata data sul canale Youtube Bugalalla Crime. La stessa youtuber qualche tempo fa aveva pubblicato delle fotografie del giorno del delitto di Garlasco in cui si vede anche Andrea Sempio (qui avevamo spiegato perché quelle foto sono state diffuse solo di recente).
La youtuber ha anche rivelato che ci sarebbe la conferma di un accesso a quel pc il giorno dopo il delitto di Garlasco. Quel video, sempre secondo quanto rivela Bugalalla Crime, sarebbe stato registrato da Marco Poggi – fratello minore della vittima – il 13 marzo del 2007 dopo le 21 e spostato sul pc della sorella Chiara nel pomeriggio del 20 luglio del 2007. Il computer alle 12 del giorno successivo all’omicidio, come conferma un verbale dei Carabinieri di Vigevano, venne portato in caserma.
A confermare in qualche modo la ricostruzione di Francesca Bugamelli sono i periti informatici Alberto Porta e Daniele Occhetti che all'epoca si occuparono della perizia sul computer chiesta dal tribunale nel processo a carico di Alberto Stasi, il fidanzato della vittima condannato in via definitiva per il delitto di Garlasco.
“Noi quel video lo abbiamo sicuramente visto – spiegano nel video – nell’ambito dell’analisi del personal computer di Chiara Poggi. All’epoca per noi non aveva un contenuto particolare, probabilmente non abbiamo neanche riconosciuto i soggetti. I metadati sono coerenti: quel video è stato uno degli elementi che ci ha consentito di affermare nella perizia che effettivamente erano state effettuate delle operazioni sul pc di Chiara non consone e con modalità non corrette rispetto all’analisi di un reperto”. “La manipolazione di quel pc è avvenuta”, ha aggiunto Occhetti.