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Garlasco, Lovati sui soldi in nero dai Sempio: “In Procura è andata bene, non possono dimostrare la corruzione”

A Fanpage.it l’avvocato Massimo Lovati ha raccontato interrogatorio di ieri in Procura: “Dal momento che i soldi non sono tracciabili non possono dimostrare né la corruzione né i nostri pagamenti. Però ci sono le testimonianze di noi avvocati”.
A cura di Giorgia Venturini
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È durato quattro ore l'interrogatorio di ieri 13 novembre all'ex avvocato di Andrea Sempio, il legale Massimo Lovati, sentito dalla Procura di Brescia che indaga per corruzione in atti giudiziari l'ex pm di Pavia Mario Venditti e Giuseppe Sempio, il padre dell'attuale indagato per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi.

Per gli inquirenti l'ex procuratore avrebbe preso soldi dalla famiglia Sempio per favorire l'archiviazione delle prime indagini su Andrea Sempio del 2017. Al centro delle indagini ci sarebbero i soldi – circa 35mila – prelevati in contanti dalla famiglia Sempio. Per la Procura di Brescia potrebbe essere il denaro della corruzione, ma per i legali di Sempio del 2017 – Lovati, Grasso e Soldani – erano destinati a loro.

Unico problema: dimostrare sia che si tratti di denaro di corruzione sia che si tratti del compenso per gli avvocati sarà molto difficile dal momento che questi soldi non sono tracciabili. Sono tutti soldi scambiati mano per mano e quindi sarà difficile accertare il destinatario finale. Lovati infatti nell'interrogatorio di ieri in Procura avrebbe spiegato di "comprendere i dubbi" proprio perché si tratta di contante ma avrebbe soprattutto ribadito che era per loro avvocati: solo lui se ne sarebbe intascati 15mila.

A Fanpage.it l'avvocato Lovati ha precisato: "Dal momento che i soldi non sono tracciabili non possono dimostrare né la corruzione né i nostri pagamenti. Però ci sono le testimonianze di noi avvocati. D'altra parte è anche plausibile, siccome noi avvocati abbiamo lavorato, abbiano preso un compenso, è un presupposto che non è superabile".

Aggiungendo che: "Per me l'interrogazione di ieri è andata bene. Mi sembra di aver capito che anche gli altri due avvocati hanno confermato la mia versione, ma non ne sono sicuro. Non ero io a tenere i conti del nostro lavoro".

Il legale ha sottolineato di non aver sentito gli altri due avvocati interrogati "per un mio scrupolo" in vista dell'interrogatorio. Lovati precisa anche che "la posizione dei due indagati si alleggerisce di molto" dopo tutte e tre le loro testimonianze.

Infine Lovati ha spiegato quello che sta succedendo tra i suoi legali assunti per la difesa alla querela di diffamazione presentata dagli ex avvocati di Alberto Stasi. In questi giorni ci sono state assunzioni e dimissioni. Al momento restano confermati il legale Fabrizio Gallo, mentre il portavoce Alfredo Scaccia ha pubblicato un video in cui si tirava indietro. Lovati ha precisato: "Non è che ci penso tanto, ho già le mie cose a cui pensare. A entrambi ho detto che non sono una mica una pallina da ping pong, si arrangiassero un po'. Se vogliono stanno, se no che se ne vadano. Il mio portavoce ha già rimesso il mandato: ha mandato prima il video e poi mi ha mandato una pec. Invece Gallo l'ho affiancato con un altro avvocato di Frosinone. Io sono tranquillissimo".

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