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Incidente Funivia Stresa-Mottarone

Funivia Stresa Mottarone, una testimone: “La cabina era troppo bassa. Ha rischiato di colpirmi”

Ci sono anche tre escursionisti tra i testimoni della tragedia della funivia Stresa – Mottarone di domenica 23 maggio. Una di loro ha raccontato ai carabinieri: “Se non mi fossi spostata la cabina mi avrebbe colpito perché ero in traiettoria”.
A cura di Davide Falcioni
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Tra i testimoni che hanno assistito, domenica 23 maggio, alla tragedia della funivia Stresa – Mottarone in cui hanno perso la vita 14 persone ci sono anche tre escursionisti che proprio in quel momento stavano camminando lungo il sentiero Vl1 che, dal centro abitato di Stresa oppure dal Lido di Carciano, conduce sulla vetta del monte. I tre sono stati sentiti dai carabinieri che stanno indagando su quanto accaduto: "Se non mi fossi spostata la cabina mi avrebbe colpito perché ero in traiettoria", ha raccontato una donna che in quell'istante stava passeggiando ed era ormai in dirittura d'arrivo. "A un certo punto ho visto la cabina che stava risalendo adagio adagio, come avevo visto altre volte. Ma ho notato un particolare strano, mi pareva che fosse troppo bassa rispetto al solito e ho allertato la mia amica, dicendole di spostarsi o l’avrebbe colpita. Una volta passata è entrata normalmente. Dopo 30 secondi ho sentito un fruscio, come una carrucola che stesse scendendo velocemente. Ho guardato in alto e ho visto che la cabina stava dondolando, poi ha preso a scendere e non sono più riuscita a vederla a causa delle piante che limitavano la visuale".

Tra le altre testimonianze raccolte dagli inquirenti ce n'è una di un uomo che parla di "rumore di ferraglia" e sostiene di aver visto “la cabina andare indietro molto velocemente. Ho lasciato il cane a mia moglie e sono andato a vedere. Il mio telefono non aveva campo e non sono riuscito a chiamare i soccorsi. Ho visto la cabina rossa completamente distrutta. A terra vi erano alcuni corpi in condizioni molto gravi, alcuni erano sfigurati nella parte del capo, due donne erano in posizioni innaturali. Ho quindi urlato per vedere se qualcuno potesse rispondere, tuttavia solo dalla cabina ricevevo una risposta. Ricordo una coppia, che aiutava un bambino. Ho cercato di aiutare il più possibile, fino a quando hanno trasportato il bambino sul sentiero più alto. A quel punto la catena di soccorso era attiva, perciò sono andato via".

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