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Incidente Funivia Stresa-Mottarone

Funivia Mottarone, la perizia: “Gran parte della fune danneggiata ben prima della tragedia”

Le perizie depositate al gip di Verbania confermano che la tragedia del Mottarone è stata causata dalla scarsa se non assente manutenzione: per mesi la funivia ha operato trasportando passeggeri con il rischio che la fune traente si spezzasse.
A cura di Susanna Picone
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Gran parte della della fune della funivia del Mottarone era rovinata ben prima della tragedia del 23 maggio 2021, quando 14 persone sono morte precipitando nella cabina impazzita a causa dei freni di emergenza bloccati con i forchettoni.

La fune traente della funivia si è spezzata "a causa del degrado della fune stessa verificatosi in corrispondenza dell'innesto della fune nella testa fusa, punto più delicato della fune”, è quanto scrivono i periti tecnici nel documento depositato nelle scorse ore alla cancelleria del Gip di Verbania.

"La causa della precipitazione della cabina n. 3 della funivia – si legge ancora – è stata l'inserimento di esclusori di funzionamento al sistema frenante di emergenza previsto da norma e presente nella cabina n. 3.

Tali esclusori hanno impedito, in occasione della rottura della fune traente, che il sistema frenante di emergenza si attivasse andando bloccare in sicurezza la cabina sulla fune portante”. Al Mottarone l’uso dei forchettoni era una pratica molto frequente.

Nella perizia si legge inoltre che l'analisi frattografica ha mostrato che, in corrispondenza del punto di rottura della traente, il 68% circa dei fili presenta superfici di frattura che testimoniano una rottura a fatica e fatica/corrosione dei fili ragionevolmente antecedente la precipitazione del giorno della tragedia.

I periti scrivono inoltre che sulle condizioni della fune traente non sono stati effettuati almeno negli ultimi mesi i controlli previsti dalla legge.

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"Al fine di ridurre al minimo i rischi di precipitazione della cabina – scrive il collegio presieduto dal professor De Luca dell'università di Napoli – la prescrizione di normativa, oltre a prevedere la già citata presenza e disponibilità del freno di emergenza agente sulla fune portante, richiede anche che vengano condotti specifici e programmati controlli alla fune traente in corrispondenza dell'attacco della medesima con la testa fusa finalizzati alla sostituzione della testa fusa all'apparire dei primi segnali di degrado. Questo proprio perché è noto (cfr Circolare 130/1987) che in corrispondenza di tale innesto con più probabilità possano avvenire rotture a fatica e fatica/corrosione di questo tipo".

Dalle analisi mostrate in perizia si dimostra che negli ultimi mesi non ci sono stati controlli: “Una corretta attuazione dei controlli stessi avrebbe consentito di rilevare i segnali del degrado, ovvero la presenza di anche un solo filo rotto o segni di corrosione, e quindi di sostituire la testa fusa, così come previsto da norme".

Nell’inchiesta della procura di Verbania, guidata dal procuratore Olimpia Bossi e praticamente chiusa dopo appena 16 mesi di indagini, sono indagate 14 persone e alcune società.

A quasi un anno e cinque mesi dall'incidente del Mottarone, inizia adesso il percorso processuale, con le udienze fissate il 20, 21 e 24 ottobre per l'incidente probatorio, ovvero la discussione delle prove raccolte dai consulenti delle parti.

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