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Incidente Funivia Stresa-Mottarone

Funivia del Mottarone, spunta un nuovo testimone. L’ex dipendente: “Problemi già nel 2019”

L’11 ottobre inizieranno le operazioni di rimozione della cabina numero 3 della Funivia del Mottarone crollata lo scorso 23 maggio scorso. Nel frattempo spunta un nuovo testimone: un ex dipendente della struttura, infatti, avrebbe fornito agli inquirenti la registrazione di una conversazione avvenuta con Tadini e un altro collega su malfunzionamenti risalenti al 2019.
A cura di Gabriella Mazzeo
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L'11 ottobre prenderanno il via le operazioni di rimozione della cabina della funivia Stresa-Mottarone precipitata il 23 maggio scorso. Il crollo ha causato la morte di 14 persone e il ferimento del piccolo Eitan, di appena 5 anni. Il bimbo è l'unico sopravvissuto alla tragedia. Il comandante dei Carabinieri di Verbania ha spiegato a Fanpage.it che per permettere le operazioni di rimozione della cabina numero 3, saranno abbattuti 80 alberi del bosco di proprietà della famiglia Borromeo. Il maltempo potrebbe aver compromesso le prove da analizzare nonostante le misure per preservarne l'integrità. Sono tutti dettagli che emergeranno con le prossime analisi. Nel frattempo continuano le indagini sulle posizioni dei 14 indagati iscritti al registro. I principali sono Gabriele Tadini, caposervizio della funivia, Enrico Perocchio, direttore delle attività e Luigi Nerini, proprietario della struttura.

Spunta nel corso delle indagini un nuovo testimone che avrebbe presentato alcune prove audio riguardanti malfunzionamenti pregressi. Si tratta di un ex dipendente della funivia che si è presentato spontaneamente davanti agli inquirenti lo scorso 7 giugno. Secondo le prime indiscrezioni raccolte da Fanpage.it,  il nuovo testimone avrebbe riferito di lamentele già presentate ai responsabili della gestione dell'impianto su malfunzionamenti importanti ai quali, secondo quanto dichiarato, non sarebbe stato posto rimedio. L'uomo avrebbe consegnato agli inquirenti prove audio riguardanti una conversazione con alcuni colleghi. Tra questi anche il caposervizio Gabriele Tadini, che già nella sua testimonianza aveva dichiarato di aver reso noto l'utilizzo dei forchettoni per tutta la settimana prima del disastro. I problemi nel funzionamento dell'impianto però risalirebbero al 2019.

Il pm Olimpia Bossi ha depositato una riproduzione delle registrazioni su cd. I difensori degli imputati hanno chiesto di poter ascoltare interamente il file. Non è infatti stata effettuata l'intera trascrizione del colloquio. I giudici hanno accolto la richiesta e l'udienza è stata aggiornata alla giornata di domani 29 settembre. Restano riservate le informazioni su quanto sostenuto dal testimone: negli audio infatti si farebbe riferimento a malfunzionamenti già esistenti nel 2019. Testimonianza dell'utilizzo dei forchettoni sulla struttura però si è avuta anche per quanto riguarda l'anno 2014 e il 28 febbraio del 2021. La prima, fornita dalla televisione tedesca Zdf, testimoniava l'uso del sistema di blocco dei freni già nel 2014, appena dopo esser stata messa a nuovo. La seconda segnalazione, arrivata alla redazione di Fanpage.it, riguardava l'utilizzo dei forchettoni già nel febbraio del 2021, pochi mesi prima della tragedia.

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