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Follia al torneo di calcio under 12, papà picchia arbitro 18enne e lo manda in ospedale: “Basta minimizzare”

Gravissimo episodio di aggressione da parte di un genitore di un baby calciatore ai danni di un giovane arbitro appena 18enne durante un torneo di calcio riservato alla categoria Under 12 ad Arezzo. L’ufficiale di gara è stato poi soccorso e trasportato in ospedale dove al ragazzo è stata data una prognosi di 40 giorni per varie ferite al braccio, alla schiena e alla testa.
A cura di Antonio Palma
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“È stato superato un limite. Non è possibile tacere. Non è possibile minimizzare”, è la condanna senza mezzi termini della Società Sportiva Arezzo dopo un gravissimo episodio di aggressione da parte un genitore di un baby calciatore ai danni di un giovane arbitro appena 18enne durante un torneo di calcio riservato alla categoria Under 12.

L’episodio nello stadio “Città di Arezzo” al termine della finale del Memorial “Mirko Poggini”, riservato ai giovani calciatori under 12 con la partecipazione delle formazioni di Arezzo e Vis Pesaro. Secondo quanto ricostruito, tutto si è consumato al termine della partita e durante le premiazioni finali.

Il papà di uno dei giovanissimi calciatori della squadra ospite è entrato nello spogliatoio dell’arbitro e lo ha aggredito fisicamente picchiandolo con violenza e colpendolo anche con oggetti e infierendo con una seggiola fino a mandarlo in ospedale prima di dileguarsi rapidamente.

L’ufficiale di gara è stato poi soccorso dai presenti e dai sanitari dell’ambulanza della croce bianca di Arezzo, presenti sul posto, e portato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale San Donato. Dopo gli esami del caso, i medici hanno dato al ragazzo una prognosi di 40 giorni per varie ferite al braccio, alla schiena e alla testa.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Arezzo, che hanno avviato subito le indagini per ricostruire l’esatta dinamica dell’aggressione. Grazie alla collaborazione dei presenti e alle telecamere, l’uomo infatti è stato poi individuato rapidamente. Ora dovrà rispondere di aggressione.

"Sono allibito e non riesco a capacitarmi di come una giornata di festa, pensata per bambini di 12/13 anni al loro primo approccio con il calcio a 11, possa trasformarsi in un atto di violenza così grave” ha dichiarato il Direttore del Settore Giovanile dell’Arezzo Paolo Bertini, aggiungendo: “A nome del Presidente Guglielmo Manzo e del Direttore Sportivo Nello Cutolo, esprimo la più totale solidarietà all’arbitro aggredito e alla sezione AIA di Arezzo. La loro presenza oggi è stata garanzia di qualità e correttezza, in un torneo dove solitamente sono i dirigenti a ricoprire il ruolo arbitrale. L’episodio è di una gravità inaudita e lo condanniamo con tutte le nostre forze".

La Società Sportiva Arezzo sottolineando  che “la collaborazione del responsabile della Vis Pesaro abbia contribuito all’identificazione dell’aggressore, che adesso dovrà rispondere penalmente del proprio gesto”, aggiunge: “Non è possibile tacere. Non è possibile minimizzare. È stato superato un limite che impone a tutti – società, famiglie, istituzioni – una risposta ferma e condivisa, per difendere la dignità del calcio e la serenità dei giovani atleti”.

“Fatto gravissimo, auspichiamo che con il prossimo veicolo legislativo gli arbitri vengano considerati incaricati di pubblico servizio alla pari di altre categorie in modo che per i responsabili di certe condotte violente possa scattare nella flagranza l'arresto” è la netta condanna arrivata anchedal presidente nazionale dell'Aia, Antonio Zappi.

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