Foggia, morta la donna ustionata nel rogo della baraccopoli di Borgo Mezzanone

Non ce l’ha fatta la donna rimasta gravemente ustionata nel terribile rogo divampato nella baraccopoli di Borgo Mezzanone, a Foggia, martedì scorso. La vittima è deceduta nelle scorse ore nel reparto di rianimazione del Policlinico di Bari dove era sta ricoverata. Il decesso nel tardo pomeriggio di giovedì dopo tre giorni di agonia. Nonostante i soccorsi e il trasporto immediato al Centro grandi ustionati del Policlinico di Bari, le sue condizioni erano apparse sin dal primo momento disperate. La paziente, una donna di origine africana, infatti aveva ustioni su oltre il novanta per cento del corpo, in gran parte ustioni di terzo grado. Al momento non è stato ancora possibile accertata la sua identità visto che gli inquirenti non hanno trovato documenti di riconoscimento e nessuno ha saputo fornire un nome certo se non che si trattava di una nigeriana di circa trent'anni.

La donna viveva, come tanti altri disperati, in un riparo di fortuna all’interno dell’enorme baraccopoli foggiana nota per ospitare migliaia di braccianti irregolari sfruttati nelle campagne pugliesi e già tristemente protagonista di altri incidenti analoghi ma anche di episodi di violenza e illegalità. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, tutto sarebbe nato dall’improvvisa esplosione di una bombola di gas usata per cucinare e scaldarsi all’interno della baracca in cui viveva la vittima. Lo scoppio ha innescato un grosso incendio che ha completamente distrutto il riparo e avvolto la donna. Nell’incidente, avvenuto durante la notte, erano rimasti feriti anche altre persone ma in maniera non grave. La donna invece era stata estratta dalle macerie dai vigili del fuoco in condizioni giudicate disperate dai medici. Era stata elitrasportata nel Centro gradi ustionati del capoluogo pugliese dove però purtroppo i medici non sono riusciti a salvarla.