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Foggia, impossibile portarla in sala operatoria: bimba di 700 grammi operata al cuore a letto

“È il quarto caso in letteratura mondiale” ha raccontato un medico chirurgo dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari al governatore della Puglia Michele Emiliano che ha rilanciato il suo racconto per sosterete l’eccellenza della sanità locale dopo le polemiche per presunti casi di mancanza di personale.
A cura di Antonio Palma
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Così gravi erano le sue condizioni di salute che non solo il trasferimento in un'altra struttura medica specializzata  ma persino il trasporto in sala operatoria era diventato rischioso. Così una neonata dal peso di appena 700 grammi è stata operata al cuore da una equipe specializzata nello stesso letto di degenza dove era ricoverata e dopo l'intervento chirurgici ora è fuori pericolo. È quanto accaduto nei giorni scorsi  nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Foggia dove per l'occasione è giunto un team di medici specializzati dall'ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari. La piccola era nata con una grave con malformazione cardiaca e bisognosa di un intervento urgente ma non era trasportabile proprio a causa del suo corpicino esile. Per questo è stata attivata immediatamente una procedura d'urgenza che ha previsto il trasferimento dei medici dal posto del paziente e il successivo intervento chirurgico in terapia intensiva anziché in sala operatoria.

A riportare l'accaduto è stato il governatore della Puglia Michele Emiliano pubblicando attraverso i suoi canali social la storia raccontata da un chirurgo dell'ospedale del capoluogo pugliese che ha voluto riportare due casi di "straordinaria eccellenza medica all'ospedale pedriatrico Giovanni XXIII“ e smentire alcuni voci sulla presunta malasanità pugliese. "Mi permetto, quindi, di scriverla per portare i suoi occhi, e magari quelli dei bugiardi, su due casi di straordinaria eccellenza medica all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII proprio nel periodo di Ferragosto" ha scritto il medico, raccontando: "È stata dimessa dalla terapia intensiva la bimba affetta da SEU (sindrome emolitica uremica), gravissima, si è arrestata più volte e i colleghi, in particolare la dott.ssa Lasorella, l’hanno tirata fuori seguendo le indicazioni cliniche più aggiornate e internazionali e nel periodo di Ferragosto. Da medico partito da Bari e formatosi in Inghilterra, posso dire che questo è il risultato di grandissima professionalità e passione. Nello stesso periodo, lo stesso team si è recato in trasferta a Foggia per assistere bimba con malformazione cardiaca, intrasportabile in sala operatoria per gravità, operata a letto in terapia intensiva. Quarto caso in letteratura mondiale"

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