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Foggia, 20enne trattata come una schiava e seviziata: arrestati il marito e i suoceri

La donna, frustata con cavi elettrici e antenna del televisore, ha raccontato ai carabinieri che da 3 anni il marito e i suoceri le impedivano anche di comunicare con i suoi familiari e le toglievano i soldi che guadagnava facendo la bracciante.
A cura di Susanna Picone
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Una ragazza macedone di appena venti anni avrebbe vissuto negli ultimi anni una vita fatta di soprusi e umiliazioni. La donna sarebbe stata trattata come una schiava, seviziata e frustata con un'antenna del televisore e con dei cavi elettrici da persone che avrebbero dovuto amarla, il marito e i suoceri. La drammatica storia della 20enne arriva dalla Puglia: lo scorso 23 gennaio la donna era riuscita ad allontanarsi dall'abitazione in cui i tre l'avevano segregata. Dopo essersi rifugiata in un bar dove aveva chiesto aiuto, la 20enne ha raccontato ai carabinieri quanto le era accaduto e ha denunciato i familiari.

Le torture andavano avanti da tre anni – A Carapelle, in provincia di Foggia, i militari hanno poi arrestato un cittadino macedone di 20 anni, coetaneo della vittima, e i suoi genitori di 40 e 37 anni. I tre, che sono stati rinchiusi in carcere, dovranno rispondere di lesioni personali, sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia. Quando il 23 gennaio scorso la ragazza è riuscita a scappare dalla sua prigione ai carabinieri ha raccontato che da circa tre anni, quando quindi era ancora minorenne, era sottoposta a continue violenze e vessazioni da parte del marito e dei suoceri.

Le toglievano i soldi che guadagnava facendo la bracciante – In particolare il giorno della fuga la donna era stata spogliata, legata a pancia in giù e colpita dal marito per più di un’ora con un'antenna televisiva e cavi elettrici. Ai militari la donna aveva anche mostrato le sue ferite alla schiena. In diverse occasioni il marito l’avrebbe colpita anche con una bottiglia. La donna aveva inoltre raccontato che i suoi aguzzini le impedivano anche di comunicare con i suoi familiari e le toglievano i soldi che guadagnava facendo la bracciante agricola. Le erano stati tolti anche i documenti di identità.

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