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Finmeccanica, tangenti AgustaWestland: Orsi e Spagnolini condannati a 2 anni

L’ex presidente e ad del gruppo pubblico e l’ex ad di Agusta Westland, imputati a Busto Arsizio, sono stai giudicati colpevoli di false fatturazioni in relazione a presunte tangenti per l’aggiudicazione di una commessa per 12 elicotteri dal governo indiano.
A cura di Biagio Chiariello
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Due anni di reclusione (pena sospesa) per Giuseppe Orsi e Bruno Spagnolini. E’ la condanna che il tribunale di Busto Arsizio ha deciso per gli ex vertici di Agusta Westland (gruppo Finmeccanica) per il reato di false fatturazioni (relative al 2009 e al 2010). I due manager sono stati assolti, invece, dall'accusa di corruzione internazionale in riferimento alle presunte tangenti per l'aggiudicazione di una commessa per 12 elicotteri dal governo indiano. L’accusa  aveva chiesto per Orsi, ex presidente e ad di Finmeccanica ed ex ad di Agusta Westland, una condanna a sei anni di reclusione e per Spagnolini, successore di Orsi alla guida di Aw, a cinque anni.

La presunta tangente agli indiani

Orsi e Spagnolini erano accusati di aver pagato una tangente pari a 51 milioni di euro a funzionari indiani, di cui 14 sarebbero finiti alla famiglia dell’ex capo di stato maggiore dell’aeronautica Sashi Tiagy, per far ottenere ad Agusta Westland una commessa da 556 milioni di euro per 12 elicotteri Aw101 nel paese asiatico. I due manager sono stati condannati anche ad un anno di interdizione dai pubblici uffici, mentre ad AgustaWestland verranno confiscati oltre un milione di euro per il 2009 e oltre 2 milioni per il 2010. Il Tribunale ha inoltre condannato i due imputati a risarcire l'Agenzia delle Entrate e al versamento di una provvisionale immediatamente esecutiva di un milione e 500.000 euro.

Il commento di Giuseppe Orsi

“Non mi aspettavo niente di diverso visto che non avevo commesso il reato”, ha detto Orsi commentando l’assoluzione per corruzione internazionale. “Finisce un incubo. Non ho mai corrotto nessuno", ha aggiunto il manager manifestando ‘fiducia' nei confronti della magistratura: "La sentenza di oggi dimostra che alla fine la verità viene fuori e ciò dimostra che magistratura italiana, mi riferisco a quella giudicante, rimane una garanzia per i cittadini".

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