Fini-Giovanardi bocciata: detenuto per 17 Kg di marijuana va ai domiciliari

Arrivano i primi effetti della bocciatura della legge Fini Giovanardi da parte della Corte Costituzionale. Ad una settimana dalla sentenza di incostituzionalità della Consulta per la legge sulle droghe e la relativa reintroduzione delle vecchie normative in merito, arriva infatti il primo caso di scarcerazione. Come racconta il quotidiano Repubblica, si tratta di un 45enne detenuto fino ad oggi nel carcere milanese di San Vittore accusato di spaccio di sostanze stupefacenti dopo essere stato trovato in possesso di ben 17 chilogrammi di marijuana. L'uomo era finito in carcere nel mese di ottobre dell'anno scorso dopo una perquisizione domiciliare da parte delle forze dell'ordine, ma a più riprese aveva tentato di ottenere misure cautelari alternative al carcere. Dopo la sentenza della Consulta il suo avvocato ha fatto l'ultimo tentativo, sottolineando proprio la nuova distinzioni tra droghe leggere e droghe pesanti, e i magistrati gli hanno dato ragione.
La decisione del gip – Alla luce della nuova normativa, infatti, il magistrato questa volta ha dato parere favorevole agli arresti domiciliari in attesa di giudizio, anche se con l'obbligo del braccialetto elettronico. L'istanza della difesa poi è stata definitivamente accolta dal giudice per le indagini preliminari di Milano. Nella sentenza il gip sottolinea che, alla luce della decisione della Consulta, il detenuto non rischia più una pena fino a venti anni di carcere, ma solo fino a sei essendo la marijuana una droga leggera e, quindi, ha concesso la detenzione domiciliare nella casa dei suoi familiari.