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Fidanzati travolti a Condove, l’investitore chiede scusa: “Un incidente, non volevo uccidere”

“È stato un incidente, non volevo uccidere”: si è difeso così dopo avere chiesto e ottenuto di essere processato con rito abbreviato Maurizio De Giulio, l’elettricista di Nichelino che lo scorso 9 luglio a Condove, dopo una lite di viabilità, ha investito una coppia di fidanzati in sella a una moto. La ragazza morì.
A cura di Susanna Picone
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Ha chiesto di nuova scusa e ha ribadito che è stato “solo un incidente” Maurizio De Giulio, l’elettricista di Nichelino, nel Torinese, che lo scorso 9 luglio a Condove, in Val di Susa, dopo una lite di viabilità travolse con il suo van la motocicletta su cui viaggiavano due giovani, la ventisettenne di Moncalieri Elisa Ferrero, morta sul colpo, e il fidanzato trentenne Matteo Penna, sopravvissuto dopo un lungo periodo in ospedale ma ancora alle prese con le conseguenze dell’incidente. L’investitore, di cinquantadue anni, ha chiesto e ottenuto di essere processato con rito abbreviato, che consente lo sconto di un terzo della pena. Il procedimento è stato trasferito a Milano dopo che il difensore dell’uomo, l’avvocato Vittorio Nizza, ha sollevato la questione di incompatibilità in quanto un vice-procuratore onorario di Torino è un familiare della vittima. “È stato un incidente – ha ribadito De Giulio davanti al gup – la moto ha rallentato e l’ho investita, ma non volevo uccidere nessuno”.

La scena dell'incidente di Condove in un drammatico video – Già nei mesi scorsi l’uomo, in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato da futili motivi, aveva chiesto perdono ai familiari della ragazza morta dicendosi dispiaciuto per il dolore provocato ma ribadendo di non aver intenzionalmente travolto i ragazzi in moto. L’elettricista dichiarò che voleva solo leggere la targa della moto di Matteo Penna perché aveva subito un danno. Secondo l’accusa, De Giulio inseguì la moto dei due ragazzi ad alta velocità, la colpì e la trascinò per metri senza frenare. La scena del furgone che travolge la motocicletta è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza di un’azienda che si affaccia sulla statale 24. Al processo si sono costituiti parte civile, oltre al giovane sopravvissuto al tragico incidente, anche i familiari di Elisa Ferrero. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 3 ottobre: nella stessa giornata potrebbe arrivare anche la sentenza.

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