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Ferrero, anche nell’anno del Covid oltre 2.000 euro di premio ai dipendenti a ottobre

Lo prevede l’accordo siglato tra la direzione e le organizzazioni sindacali che in una nota esprimono “piena soddisfazione per i risultati conseguiti in un esercizio particolarmente difficile e complicato a causa degli effetti della pandemia”. Il bonus per circa 6000 dipendenti dell’azienda che produce la Nutella sarà erogato con le competenze di ottobre.
A cura di Susanna Picone
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Anche nell’anno della pandemia da Coronavirus circa 6000 lavoratori della Ferrero riceveranno a ottobre un premio di oltre 2.200 euro lordi. Lo prevede l'accordo siglato tra la direzione aziendale e le organizzazioni sindacali. In una nota azienda e sindacati esprimono "piena soddisfazione per i risultati conseguiti in un esercizio particolarmente difficile e complicato a causa degli effetti della pandemia" e plaudono alle "iniziative attuate in tutte le sedi aziendali per fronteggiare l'emergenza Covid: attività che hanno consentito a tutti i lavoratori del gruppo di lavorare in piena sicurezza e garantire la continuità dell’attività produttiva, la piena funzionalità del network logistico e un’efficace azione di presidio del mercato". L'azienda che produce la Nutella ha svolto un incontro in videoconferenza con i sindacati per fare il punto della situazione e discutere del premio per quest’anno. L’importo massimo raggiungibile era di euro 2.220 lordi, determinato dall’andamento di due parametri: il risultato economico, unico per tutta l'azienda, che ne determina il 30 percento, e il risultato gestionale legato all'andamento specifico di ogni stabilimento o area geografica, che ne determina il restante 70 percento.

Il commento dei sindacati – Neanche la crisi da Coronavirus ferma dunque la Ferrero e quindi, come già avvenuto l’anno scorso, i circa 6.000 dipendenti dell’azienda riceveranno il premio di produzione in busta paga. "La pandemia e il lockdown hanno condizionato profondamente le abitudini quotidiane degli italiani, tuttavia i prodotti Ferrero, per quanto dal dibattito pubblico possano essere considerati ‘non essenziali’, hanno ottenuto in media risultati positivi, mantenendo un livello di gradimento molto alto anche durante questo periodo delicato", così i rappresentanti sindacali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil Franco Ferria, Andrea Basso e Alberto Battaglino. "In questo periodo storico in cui alcuni orientamenti politici e Confindustria fanno proposte dequalificanti per il lavoro con ricadute negative su diritti, tutele e contrastano il rinnovo dei contratti nazionali – aggiungono i sindacati – la contrattazione sindacale acquista ancor più importanza e valore per veder riconosciuti i diritti, l’impegno e la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori".

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