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Ferrara, in centinaia al funerale di Pier Paolo Padovani, morto per meningite non diagnosticata

Pier Paolo Padovani, 29 anni, è morto a Cona il 25 novembre: il giorno prima si era recato al pronto soccorso perché aveva la febbre alta ma i medici decisero di dimetterlo. Il ragazzo è deceduto il giorno successivo e i test di laboratorio hanno chiarito che aveva contratto la meningite. Sette sanitari sono stati iscritti nel registro degli indagati per non aver diagnosticato in tempo la malattia.
A cura di Davide Falcioni
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Pier Paolo Padovani, 29 anni (Facebook).
Pier Paolo Padovani, 29 anni (Facebook).

Centinaia di persone hanno partecipato questa mattina al funerale di Pier Paolo Padovani, il ragazzo di 29 anni morto a Cona per meningite lo scorso 25 novembre. Amici e semplici conoscenti si sono stretti intorno alla famiglia durante la cerimonia celebrata in una chiesa di Quacchio gremita ben oltre la capienza: tra tanti comuni cittadini c'era anche il sindaco di Ferrara Alan Fabbri, che ha salutato con un lungo e commosso abbraccio Libana Borsari, la madre di Pier Paolo, con la quale condivide le origini di Burana.

Per la morte di Pier Paolo Padovani sette sanitari sono stati iscritti nel registro degli indagati. Il ragazzo, di appena 29 anni, era stato dimesso dall’ospedale di Cona perché i medici no avevano ritenuto di dover approfondire le sue condizioni di salute. Per questa ragione la procura  lo scorso 4 dicembre ha aperto un fascicolo di inchiesta. A coordinare le indagini è il pubblico ministero Fabrizio Valloni,a cui spetterà il compito di  stabilire se ci siano state eventuali negligenze da parte dei sanitari che hanno avuto in cura il ragazzo nelle ultime ore di vita.

Padovani era entrato nel pronto soccorso dell'ospedale di Cona alle 22 e 40 del 24 novembre perché aveva la febbre alta da alcune ore. I medici lo visitarono sottoponendolo ad alcuni accertamenti e dimettendolo intorno all’1.40  con l'indicazione: "indirizzato alla valutazione del medico curante". La situazione, tornato a casa, non migliora affatto ma peggiora drasticamente. Dopo essere stato ricoverato in Rianimazione, il cuore di Padovani cesserà di battere alle 20.06 del 25 novembre. Solo allora i medici avanzeranno il sospetto che il ragazzo non avesse una semplice influenza, bensì che la sua febbre alta fosse stata causata da meningite, diagnosi confermata dal laboratorio microbiologico di Cona martedì 27 novembre.

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